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Mercato San Severino, sequestrato il depuratore: Romano attacca la Regione

L'ex assessore all'ambiente: "Nelle scorse settimane era parso chiaro a tutti, e soprattutto ai residenti, che l’impianto funzionava male perché le emissioni maleodoranti erano aumentate"

L’ex assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano, dopo la notizia del sequestro da parte della Magistratura dell’impianto di depurazione situato in località Costa di Mercato San Severino, chiama in causa i vertici della Regione Campania

La polemica

Romano ci va giù duro: “Si tratta di un sequestro annunciato. Nelle scorse settimane era parso chiaro a tutti, e soprattutto ai residenti, che l’impianto funzionava male perché le emissioni maleodoranti erano aumentate. A questo va aggiunta la assoluta mancanza di controlli sul territorio circa gli scarichi delle attività produttive e gli scarichi dell’impianto di Solofra che, è bene ricordarlo, costituisce un unicum con quello di Mercato San Severino”. Poi l’esponente di centrodestra ricorda: “Le Autorità Giudiziarie avevano ordinato lo scorso mese di giugno alcuni interventi che non sono stati realizzati e questo ha portato al sequestro. È evidente la responsabilità dell’Ente proprietario del depuratore, cioè la Regione Campania che avrebbe dovuto garantire i costi degli interventi. L’impresa che gestisce lamenta, invece, ritardi nei pagamenti anche delle spettanze ordinarie. L’intero ciclo integrato delle acque è caratterizzato da una gestione regionale approssimativa e non corretta” conclude Romano.

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