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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Nocera Inferiore

Elezioni Nocera Inferiore 2017: intervista al candidato sindaco Alfonso Schiavo

Dall'esperienza con la giunta dell'ex sindaco Antonio Romano, fino al progetto per recuperare le periferie e migliorare la raccolta differenziata in città. Il candidato sindaco a Nocera Inferiore, Alfonso Schiavo, risponde alle domande di SalernoToday

Proseguono le nostre interviste in vista della campagna elettorale a Nocera Inferiore. Il secondo candidato sindaco con il quale abbiamo fatto due chiacchiere è Alfonso Schiavo, candidato con la "Sinistra Italiana"

Come matura in te l'idea di candidarti a sindaco? Negli ultimi anni ti sei tenuto un po’ distante dal dibattito politico. Cosa ti ha fatto decidere?

La maturità, purtroppo, non mi manca. A quasi 55 anni penso di potermi dedicare, nuovamente, alla mia città; fortunatamente ho una famiglia la cui serenità mi garantisce un equilibrio che mi consente di mettermi in gioco passando dalla critica all’impegno diretto, dopo una pausa in cui mi sono dedicato a studi accademici riguardanti, prima di tutto, la mia professione. Penso che Nocera Inferiore e la Valle del Sarno abbiano bisogno di un rinnovamento che riguardi innanzitutto la ricostruzione di una rete sociale nuova, a partire dai rapporti interpersonali. L’operazione di “verità” è volta proprio a ristabilire la serenità nei rapporti umani, al di là della dialettica partitica.

Ti definisci un uomo "libero dai sistemi di potere". In più, sostieni che la tua è una proposta differente. Perchè?

Lo sono nei fatti e la mia storia lo certifica. Rispettando la dignità di ogni candidato penso sia chiaro che si profila la lotta tra un “sistema” De Luca, attualmente definito di Centro Sinistra ed uno che tenta di arginarlo intestandosi una credibilità di Centro Destra. I maggiorenti non sono interessati alle sorti di Nocera Inferiore né del territorio, ma preparano il terreno per le politiche del 2018. La mia proposta vuole partire dalle periferie e dalle marginalità, con l’idea di ripristinare una rete di relazioni sociali, amministrative ed urbanistiche al fine di superare una fase di diffidenze generate dalla maldicenza che è prevalsa sulla dialettica politica e ristabilire un clima di serenità in cui i cittadini ridiventino collettività consapevole delle proprie potenzialità. E dunque, indipendente dai due sistemi di potere ai quali non devo alcunché.

Hai fatto l'assessore per un periodo e certamente avrai una tua idea su come funziona la macchina comunale. Cambierai qualcosa nei suoi meccanismi o la ritieni efficiente?

La pubblica amministrazione, specie al Sud, non gode di grande credibilità. Sono un dipendente pubblico e “vivo la materia” quotidianamente. Durante la fase che mi ha visto impegnato, è stata definita la pianta organica ottemperando ai dettami normativi. E' stato realizzato, quindi, l’impianto della macchina che pure ha mantenuto qualche difetto da attribuire a incomprensioni o problematiche di ordine tecnico residuate, nonostante il re-styling della casa comunale realizzata contestualmente. Punto molto sulla consapevolezza del ruolo del dipendente pubblico quale motore dell’ottimizzazione amministrativa, specialmente attraverso una formazione costante ai sensi delle normative attuali, a partire dalle varie riforme (Frattini, Brunetta e Madia). Una rigorosa “budgettizzazione” dell’amministrazione consentirà la realizzazione di un sistema trasparente ed efficiente in grado di “responsabilizzare” l’attività di ogni dipendente, consentendo di riconoscere ad ognuno i legittimi meriti

Qualcuno, come tu stesso hai detto, pare ti faccia pesare l'esperienza nella giunta dell'ex sindaco Antonio Romano. Tu ne hai un giudizio positivo. Cosa ti è rimasto di quella gestione? Potresti eventualmente ispirarti a qualcosa, qualora diventassi sindaco?

Già nella domanda è insito il concetto di “negatività” che si attribuisce alla locuzione (ormai possiamo definirla tale) “l’amministrazione Romano”, facendo ricadere su un singolo la responsabilità di ogni “nefandezza” prodotta dal giugno 2002 al 2 agosto 2010. E rimuovendo che, invece, una coalizione di Centro Sinistra ha gestito le sorti della città e del comprensorio. Ciò è frutto di uno scadimento del dibattito politico che ha lasciato spazio alla maldicenza; il mio è un giudizio politico: in 8 anni sono stati realizzati 120 milioni di opere pubbliche che hanno incrementato il patrimonio di questa città, hanno dato contenitori nuovi (caserma di Polizia di Stato e Guardia di Finanza, ex INAM, Teatro Diana, isola ecologica, urbanizzazione antistante il cimitero ed il suo ampliamento, fognatura a Via Origlia, re-styling della casa comunale e di numerose strade e piazze, costruzione della Multiservizi). Mai un’indagine o un livello di giudizio, civile, penale o contabile, ha sfiorato l’amministrazione. Il fervore culturale ha prodotto effetti straordinari di coesione sociale con la Scuola di pace, lo sportello immigrati, il tavolo delle donne per le pari opportunità, lo sviluppo di rapporti con la Facoltà di Architettura della Federico II sull’ecologia. Accenno al “governo” intelligente degli allora “organi sovra comunali” con le positive ricadute occupazionali sul territorio. Ci sarebbe da parlare per settimane. Ombre? Certo: convenzione IACP Futura, maggiore attenzione prima della firma, PUC Cervellati? Minori tentennamenti e definizione in Consiglio Comunale, RSU, maggiore coraggio e completamento del progetto Noceraricicla. Se faccio la “banale” somma algebrica il segno non può che essere positivo. Mi resta il senso del dovere, l’attenzione maniacale al dettaglio ed il rigore assoluto nella definizione degli atti amministrativi. Considero ciò un insegnamento che mi deriva da quella esperienza: sarà il “modus operandi” del mio agire amministrativo

L'argomento ecologia ti sta molto a cuore. Inoltre, punti a valorizzare spazi aperti (immaginando la villa comunale altrove) e potenziare i luoghi di aggregazione (come il teatro e la sala polifunzionale). Se dovessi essere eletto, quali saranno i tre punti principali sui quali lavorare?

Puntualizzo: sui rifiuti promuovo il programma “Nocera Rifiuti Free ed Economia Circolare” per ridurre la produzione di secco indifferenziato, destinato a discarica o incenerimento, e la trasformazione in materia prima seconda da commercializzare. La rete sociale si crea promuovendo l’incontro e la relazione tra le persone, necessità “terapeutica” specialmente per le fasce deboli, bambini ed anziani, attraverso gli occhi dei quali dobbiamo vedere la città. La villa comunale la vedo a Via Canale, ultimo spazio disponibile al centro della città, e intitolerei “dell’impegno civico” alla memoria di compagni quali Martino Aliberti, Paolo Fabbricatore e Ciro Annunziata. Inoltre la “vedo” collegata alla caserma Tofano, aperta e fruibile, trasformata in una “piazza grande” (lo è già naturalmente senza grandi impegni economici), alla villa comunale (chiusa!) con un accesso “facilitato” al parco Fienga; dal lato opposto piazza Diaz, piazza d’Amora, Via Origlia, Parco dei monti Lattari (l’adesione di Nocera Inferiore reca la mia firma apposta presso la Giunta Regionale). Uno dei fili della rete urbanistica che immagino. Il teatro Diana deve essere fruito dai cittadini, non solo come spettatori. Una scuola di recitazione dovrà essere l’atto che promuoverà i fermenti culturali che pure vi sono. La sala polifunzionale diventi un sito di confronto scientifico attrattore di intelligenze disponibili a promuovere e diffondere la conoscenza.

Uno dei temi centrali del tuo programma elettorale è quello delle periferie. In che modo pensi di intervenire?

Per periferie non intendiamo solo quelle urbane, ma anche quelle umane, esistenziali. È nelle periferie, nei quartieri, che si articola la città. Innanzitutto dobbiamo pensare alla pulizia e riqualificazione urbana e culturale/storica di ciascun quartiere, con consigli e vigili di quartieri, promuovere gli spazi di aggregazione già presenti, agevolare i trasporti ed intensificare i collegamenti con il centro della città. Per le periferie umane, sociali, pensiamo alla solitudine dei numeri ultimi (emarginati, anziani abbandonati, senzatetto) ridotti a numeri senza più dignità e personalità. Non vogliamo lasciarli soli: pensiamo all'implementazione della Banca del Tempo, di un piano di assistenza alimentare e di uno per garantire un ricovero e un sostegno psicologico. Per i “poveri”, invece, un piano speciale di assistenza sanitaria, di agevolazioni fiscali (acqua, luce, gas, casa). Poi un servizio Immigrati al Comune e un centro di promozione interculturale per sviluppare la cultura di “convivialità delle differenze”.

Hai mosso critiche su quanto la Corte dei Conti ha osservato in merito al disavanzo dal quale il Comune dovrà rientrare. Che sindaco è stato per Alfonso Schiavo, Manlio Torquato? Dove pensi abbia fatto bene e dove, invece, avrebbe dimostrato limiti di gestione?

In verità aspetto ancora una risposta in merito alla vicenda Corte dei Conti dal presidente della Commissione Bilancio. L’autocelebrazione dell’amministrazione uscente è stata proprio il “risanamento” delle casse comunali. Finalmente si è ristabilita una verità: lasciate da 2 anni di commissariamenti quando, nel 2012, si insedia dopo ballottaggio l’amministrazione uscente. Nella gestione rifiuti non ha avuto una “vision” per cui NoceraRicicla è stata solo azzoppata con la scelta di svellere le isole ecologiche interrate, anziché completarle e renderle funzionali ad un sistema di premialità per cui erano state concepite. Le casette dell’acqua che hanno sostituito ormai sono scarsamente frequentate e non sappiamo chi le gestisce e quanto costano. Mi domando: ma l’acqua potabile non deve essere garantita al rubinetto di ogni utente? L’uscita dalla Seta ed il passaggio delle funzioni alla Multiservizi, idea già promossa dall’assessore Pucci, è stata tardivo ed approssimativa con ricadute negative sull’intera gestione. Una società che gestisce 48 persone ed un bilancio di 1 milione di euro circa viene caricata di un servizio complesso come la gestione dei RSU, che prevede un bilancio di 10 milioni di euro ed un personale di circa 90 addetti. Mandato: definire in qualche mese il tutto, non può che derivarne disastro. Infatti abbiamo avuto le dimissioni di Giovanni Marra. Ma anche sui punti dove non sono impegnate le risorse economiche comunali, come il problema Montevescovado o gli allacci in fogna di interi quartieri. Non abbiamo visto un’attività politica significativa; nessuna pressione né formale né sostanziale; gli imprenditori di Fosso Imperatore e Casarzano sono stati lasciati soli con i loro problemi; il commercio di prossimità non ha trovato più una interlocuzione (manca addirittura l’assessore); le politiche sociali sono state lasciate alla “razzia” del sindaco di Scafati e, quindi, a “buoi scappati” non si è stati capaci di rendere concordi gli altri 3 comuni. Immaginiamo cosa sarebbe capace di fare quando dovranno essere definiti i SAD per gli RSU, ove gli interessi economici saranno 1000 volte superiori. In verità è difficile dire cosa di buono sia stato fatto, perché non si riesce ad individuare un elemento distintivo dell’amministrazione uscente.

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