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Pontecagnano Faiano, Giuseppe Bisogno: "Per la città pubblica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

A Pontecagnano Faiano si sta concludendo una fase politico-amministrativa lunga ed incerta. Abbiamo il dovere di aprirne un’altra, nuova, di più ampio respiro, in grado di dare spazio alle proposte senza cedere ai personalismi e alle polemiche. Come operatore economico di lunga tradizione, quale che sia il ruolo che mi toccherà svolgere nella competizione elettorale, parlo a voi, cari concittadini, per una riflessione comune sulla nostra città.

Fotografiamo il suo territorio: l’area urbana dista dal centro di Salerno sedici km, da Bellizzi cinque, da Battipaglia sette; i suoi confini sono segnati da due fiumi, il Picentino e il Tusciano, dal mare e dalle colline. L’antico ambito urbano, Picentia, a cui reputo utile rifarsi nel ripensare una nuova Pontecagnano, non fu concepito come una realtà-satellite di Salerno, ma come una città territorio dotata di un’autonomia propria e con funzione di guida degli insediamenti della vasta area dei Picentini. Il primo impegno, pregiudiziale ad ogni altro, è la costruzione di una CITTÀ PUBBLICA, quella che si fonda sui servizi, sugli spazi aperti, sui luoghi di circolazione di abitanti, operatori commerciali e popolazione fluttuante (visitatori, imprenditori, turisti). Una città pubblica ha un orizzonte e una sfida: coinvolgere le forze migliori, anche quelle che la politica ha deluso. Una città pubblica dev’essere finalizzata al raggiungimento di cinque fondamentali
obiettivi:

 UNIRE il territorio, che oggi è disarticolato in tanti centri abitati disomogenei: Pontecagnano, Sant’Antonio, Faiano, La Picciola, Magazzeno, Corvinia.
 RILANCIARE e SPECIALIZZARE l’aeroporto come punto di scalo per favorire il turismo archeologico e storico-religioso. In tal senso, sarebbe importante favorire una convenzione tra Pontecagnano, Pompei e Paestum (Tre P) per valorizzare tanto alcune nostre preesistenze storico-religiose, come il complesso monastico di S. Benedetto, la chiesa trecentesca della ss. Trinità, quella settecentesca di Faiano dedicata a S. Benedetto, nonché la chiesa della ss. Immacolata, edificata nel 1843, quanto le eccellenze archeologiche che Pontecagnano Faiano ospita, come il Parco Eco-Archeologico, un’area verde che comprende parte degli scavi dell’antica Picentia, e il Museo archeologico nazionale di Pontecagnano con i suoi materiali di scavo risalenti ad un antico insediamento villanoviano.
 RICONSIDERARE, attraverso intese di programma, la destinazione delle aree di confine con Montecorvino Pugliano, Battipaglia e Salerno con particolare attenzione all’area marittima, che un tempo era di Pontecagnano e ora ne rappresenta
un’occasione speculativa.
 PREVEDERE uno sviluppo delle funzioni della fascia costiera che favoriscano la trasformazione di Pontecagnano, ora Città sul mare, in Città di Mare. Direttamente connesso a questo obiettivo strategico è la creazione di un polo dello sport, sulla direttrice Ippodromo-isola del Sele, con un porto-isola, coniugato con il varo del distretto turistico della Valle del Sele-Paestum.
 PROMUOVERE con i comuni confinanti la formazione di un distretto industriale comprensoriale che possa svilupparsi con il concorso della comunità europea, fiscalmente avvantaggiata, e Zone Economiche Speciali, rivalutando, dove necessario, anche il ruolo e la costipazione del commercio di vicinato rispetto alla diffusione dei grandi centri commerciali. In questo contesto, l’agricoltura rappresenta l’elemento fondativo e paesaggistico della nostra realtà e nel suo percorso va accompagnata, sostenuta, incoraggiata. Dovrà essere nuovamente messa al centro delle politiche di sviluppo regionali, nazionali ed europee.ì È a questo quadro, a mio avviso, che dev’essere subordinato il Piano Urbanistico. Il cosiddetto PUA non dev’essere piegato alla logica della cementificazione, ma ripensato per lo sviluppo. E non dev’essere qui dimenticata un’esigenza: ridare continuità alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica di questa città. Due Consigli comunali al mese, una Giunta alla settimana, chiamare a partecipare, con diritto di parola disciplinato da apposita norma regolamentare, un rappresentante di ciascuno dei centri abitati: questi ed altri potrebbero essere i punti di partenza per una nuova garanzia di partecipazione civica.

Il dibattito è un valore e non va evitato: spero che da questa riflessione ne nascano molti. Spero, soprattutto, che possano emergere idee utili alla formazione di una nuova classe dirigente in cui esperienza, novità, trasparenza e programmi siano sintesi di un denominatore comune: Pontecagnano Faiano. Pontecagnano Faiano è la nostra città. È tempo che torni a farsi comunità. È arrivato il momento dell’impegno di tutti per un obiettivo comune: una città pubblica.


 

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