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Forza Italia, Stefano Caldoro presenta il reddito di salute

"Sarà la nostra battaglia", annuncia Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale del partito. L'iniziativa è stata presentata in conferenza stampa nella sede regionale di Forza Italia

“Con il reddito di salute si superano le diseguaglianze Nord Sud e si costruisce un sistema sanitario più efficiente. Quella di Caldoro è una battaglia di tutta Forza Italia e sono sicuro dei parlamentari salernitani. Rispondiamo con idee concrete e percorribili alla inconsistenza della demagogia”. Così Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno sulla iniziativa presentata, in conferenza stampa, presso la sede regionale di Forza Italia a Napoli. Con Caldoro presenti i parlamentari Antonio Pentangelo e Paolo Russo, il responsabile Mezzogiorno Severino Nappi ed il senatore De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia

L'idea

Riprogrammare la spesa dei fondi europei per il Sud ma anche dei pon nazionali per il Sud, i programmi complementari poc e prevedere l'eventuale predisposizione di nuovi Pon nazionali, obiettivi di servizio per finanziare una misura che colmi il divario tra la spesa a disposizione dei cittadini del sud rispetto a quelli del nord Italia sulle cure sanitarie. E' questa la proposta lanciata da Stefano Caldoro, ex presidente della Regione Campania e dirigente di Forza Italia. "L'Istat - ha spiegato Caldoro - ha pubblicato dati terribili che indicano come l'aspettativa di vita dei cittadini del sud Italia sia di 24 mesi inferiore a quelli del nord. Non esiste in Europa un divario così ampio e il diritto costituzionale alla salute è un punto centrale del nostro welfare. Per questo bisogna incidere, senza forme ideologiche di sostegno come il reddito di cittadinanza".

L'analisi

Caldoro ha ricordato che "i 24 mesi di differenziale significano che non solo si muore prima ma si vive peggio, perché l'aspettativa di vita si porta dietro malattie croniche e mancanza di prevenzione. Potrebbe partire presto una procedura europea contro l'Italia". Nella sua proposta Caldoro ricorda che la ripartizione del budget pubblico alle Regioni sulla sanità è di circa 116 miliardi di euro e vede una distribuzione nelle regioni con una spesa pro capite che varia in media di 60-70 euro, con picchi di 100 euro registrati tra la Campania e la Liguria. "Si possono riprogrammare le risorse europee - ha spiegato Caldoro - e le coperture ci sono, non come per il reddito di cittadinanza". Il reddito di salute viene strutturato su tre assi: fondi per l'assistenza sanitaria integrativa con il modello mutualistico, il sistema sanitario pubblico tra aziende ospedaliere e privato accreditato. Coinvolgerebbe in prima battuta i circa 5 milioni di cittadini del Mezzogiorno esenti da ticket con un costo di 7-10 miliardi di euro. "Non serve una legge - ha concluso - bastano tre delibere che sono già pronte e metto a disposizione del governo e delle regioni del Mezzogiorno, che comincerebbero anche a muoversi come macroregione. Parliamo di 600-800 euro all'anno ai cittadini in più per fare quelli che molti oggi non fanno, sia per mancanza di risorse che per la lunghezza delle liste di attesa: curarsi". L'ex governatore ha concluso: "Non daremmo i soldi ai cittadini ma con una gara Consip o Soresa  i fondi mutualistici vengono presi in carico dai cittadini con reddito basso, curati nel settore pubblico con l'intramoeania o nel privato presso centri accreditati. Così risolviamo anche il problema del tetto di spesa dei privati, certificando anche una accelerazione della spesa dei fondi europei".

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