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Referendum sulle trivelle, Renzi invita all'astensione: un avvocato salernitano lo denuncia

Arnaldo Miglino si è recato presso la caserma dei carabinieri di Battipaglia per presentare una denuncia contro il presidente del consiglio e segretario del Pd per "induzione all'astensione" citando una legge

Dopo l’invito di Matteo Renzi a non andare a votare al referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare – “Ci sia l’onestà intellettuale di riconoscere che la posizione dell’astensione a un referendum che ha il quorum, è una posizione sacrosante e legittima” sono state le parole del premier alla direzione nazionale del Pd – un avvocato salernitano ha deciso di denunciare proprio il presidente del consiglio per “induzione all’astensione”. 

Si tratta di Arnaldo Miglino, legale cilentano vicino alle battaglie di Sinistra Ecologia e Libertà, si è recato alla caserma dei carabinieri di Battipaglia per presentare una vera e propria denuncia supportata – come rivela La Città - a una normativa specifica risale al 30 marzo del 1957, ma a oggi ancora in vigore. “L’articolo 48, comma 2 della Costituzione - spiega Miglino - dispone che l’esercizio del voto è dovere civico". Di conseguenza “l’articolo 51 della legge 352/70 e l’articolo 98 della legge 361/57 - continua l’avvocato - puniscono con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa il pubblico ufficiale che si adopera per indurre gli elettori all’astensione del referendum”. E siccome per Miglino “le parole di Renzi, per la posizione che occupa, possono avere un effetto sugli elettori, occorre verificare se la sua condotta possa essere riscontrata come una induzione”.  

Un caso giudiziario, dunque, destinato a finire alla ribalta nazionale.

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