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Prof meridionali al Nord, Giannini arriva a Salerno: "Immorale parlare di deportazione"

Il ministro dell'Istruzione ha partecipato all'iniziativa "Panorama d'Italia" organizzata dal settimanale nazionale diretto da Giorgio Mulè all'interno del Salone dei Marmi del Comune. Non sono mancate le contestazioni

Prima una contestazione, messa in scena da una cinquantina di studenti, fuori la sede del Comune di Salerno contro la riforma della “Buona Scuola”. Poi, davanti ad un Salone dei Marmi gremito, un’intervista a tutto tondo sul futuro di docenti e studenti. E’ stata davvero una serata molto intensa, quella di ieri, per il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che è stata interrogata dal direttore di Panorama Giorgio Mulè nell’ambito dell’iniziativa Panorama d’Italia. L’esponente del Governo Renzi non si è sottratta alle domande del giornalista. Anche a quelle più spinose. E per questo, alla vigilia dell’inizio del nuovo anno scolastico, si è soffermata a lungo sui trasferimenti che, proprio in questi giorni, stanno coinvolgendo migliaia di insegnati del Sud costretti ad emigrare verso il Nord Italia. “È immorale parlare di deportazione nella scuola. Quella parola ci evoca momenti della storia ben più drammatici. L’80% degli insegnanti italiani, e parlo soprattutto dei nuovi assunti, è nato e vive a sud di Roma; il 67% delle cattedre disponibili è a nord di Roma. Ribaltare la geografia è un’operazione complessa che nessuno può attuare. Abbiamo fatto una legge – ha rivendicato il ministro Giannini - che ha dato un’opportunità straordinaria a tutti coloro che da decenni, in alcuni casi, aspettavano il diritto, e sottolineo il diritto, della stabilità di un posto di lavoro”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo dato quest’anno con un piano di mobilità straordinaria, la possibilità a 207 mila insegnanti, anche quelli già in ruolo, di ritornare nelle loro sedi, quando in molti casi erano stati per anni fuori. È chiaro che c’è ancora un fenomeno di mobilità da sistemare che stiamo facendo tutti i giorni. Vedremo se ci sarà la necessità di qualche altro aggiustamento. Ne abbiamo fatti già in corso d’opera e mi sembra con ottimi risultati”, ha concluso Giannini”.

Di qui la conferma della linea adottata finora: “Continueremo ad attuare una legge che sta cominciando a mostrare i suoi frutti concreti dall’alternanza scuola lavoro al piano nazionale della scuola digitale a tutti i complessi ma importantissimi processi che ci stanno portando in Europa, come la valutazione delle scuole che è partita molto bene, con una rapporto di autovalutazione completato per tutte le scuole italiane”. Infine, sollecitata sui recenti test alle facoltà di Medicina, Giannini ha chiarito: “Quest’anno i test sono stati gestiti in modo molto regolare, non c’è stata nessuna segnalazione di irregolarità. Il test è stato migliorato. Me ne sono occupata personalmente”. Secondo il ministro, “i posti disponibili che devono restare assolutamente programmati – cosa che ha fatto fare un salto di qualità alla formazione medico italiana ai primi posti insieme alla Francia in Europa e quindi nel mondo – e la platea di studenti meritevoli deve poter avere la possibilità di accedere”.

Urla e contestazioni sono state rivolte al ministro anche all’uscita da Palazzo di Città da un gruppo di studenti e docenti, che hanno esposto anche con alcuni striscioni: “Chi calpesta la scuola pubblica non è benvenuto”, “Giannini Salerno non ti vuole”.

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