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Teorie gender a scuola, sit in dei salviniani: "La famiglia è una sola"

L'ira di Vittorio Cicalese (Giovani Socialisti): "Ancora una volta ci tocca assistere ad un atto di becero populismo privo di contenuti da parte del partito del leader leghista"

Sit in di volantinaggio questa mattina del movimento Noi con Salvini dinanzi l’ingresso della scuola Vicinanza su Corso Vittorio Emanuele per protestare contro la presenza delle cosiddette teorie gender all’interno dei libri scolastici. Con l’iniziativa di questa mattina che darà il via ad una campagna di informazione sul delicato tema. Nel mirino c’è il disegno di legge che vede come prima firmataria la vicepresidente Pd del Senato, Valeria Fedeli, che prevede di utilizzare 200 milioni di euro per sostituire libri di testo, finanziare progetti educativi extrascolastici e corsi di formazione per insegnanti, procedendo in tal modo all’ “introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole” con l’obiettivo della “promozione di cambiamenti sostanziali nei modelli comportamentali al fine di eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza”. "La scelta di una forte mobilitazione – dicono insieme Mariano Falcone, segretario provinciale di Noi con Salvini e Rosario Peduto, coordinatore di Salerno città - è maturata, come già ribadito nei giorni scorsi dal nostro movimento giovanile, nella consapevolezza che ci troviamo difronte ad una vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto attiene alle tematiche dell’affettività e della sessualità. Attualmente questi progetti educativi vengono spesso presentati e programmati negli istituti scolastici richiamando l’esigenza di “lottare contro ogni discriminazione“. 

Immediata la reazione del segretario cittadino dei Giovani Socialisti Vittorio Cicalese: “Ancora una volta ci tocca assistere ad un atto di becero populismo privo di contenuti da parte del partito Noi con Salvini. Si parla, in questo caso, di bambini che potrebbero essere “plagiati” perché nella loro classe vi è un bambino che non ha la mamma ed il papà, ma due padri o due madri. Al di là di ogni tentativo di populismo, la “teoria gender” di cui parla il partito Lega Nord – Noi con Salvini non esiste. Lo si può verificare in due semplici mosse: anzitutto riponendo negli appositi contenitori per i rifiuti il volantino in consegna stamani su Corso Vittorio Emanuele, per poi utilizzare uno smartphone o il proprio pc per visionare il testo della legge 13 luglio 2015, n. 107 (riforma della scuola 2015, in vigore dal 15 luglio 2015) che parla di “genere” solo all’articolo 16. Cito testualmente: "Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni".

Poi Cicalese ricorda "ai sostenitori del partito Lega Nord – Noi con Salvin ed altri gruppi loro sodali, che i veri problemi della scuola risiedono nell’impossibilità di tante famiglie di acquistare i libri di testo per i propri figli, nella mancata assistenza ai diversamente abili, nella spesso volontaria mancanza di certificazione di invalidità da parte delle Asl per alcune patologie importanti, onde evitare “spese insostenibili” (situazione per la quale ci tengo a ringraziare la precedente gestione regionale che lo stesso partito “Noi con Salvini” ha appoggiato fino alla scadenza elettorale del 31 maggio di quest’anno). Ricordo, inoltre, che la carta dei volantini deve essere gettata seguendo le regole della differenziata: potrà così essere riutilizzata per consentire ai bambini (tutti, senza discriminazione alcuna) di avere un quaderno nuovo ed ecologico, sul quale potranno scrivere e disegnare nel corso dell’anno scolastico che sta per iniziare. I giovani socialisti salernitani, così come l’intero Psi, sono  - conclude - da sempre consapevoli che la famiglia è dove ci si vuole bene” .
 
 

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