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Difendere la mozzarella di bufala dall'ansia da "Terra dei Fuochi"

Il Oonsorzio sulla tutela della Mozzarella di Bufala, l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche,Associazione Formaggi Italiani DOP scrivono al presidente della regione chiedendo sostegno e tutela per il DOP campano. Il rischio di un crollo del settore dovuto all'ansia dei consumatori è da evitare o sarà il collasso del settore.

Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana ha pubblicato una lettera aperta rivolta al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e all’Assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes, dai contenuti molto amari.  Il Presidente del Consorzio Domenico Raimondo, insieme al Direttore Antonio Lucisano, al Presidente dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche Giuseppe Liberatore e al Presidente dell’Associazione Formaggi Italiani DOP Cesare Baldrighi, ha sottolineato duramente come in questo periodo particolare per l’agroalimentare campano, le istituzioni non stiano intervenendo in nessun modo a sostegno degli operatori del settore, che rischiano seriamente di esser travolti dall’ansia collettiva che si sta generando.

I fatti appartengono alla cronaca quotidiana. Da quando si è deciso di far luce sugli occultamenti di rifiuti tossici nella famigerata Terra dei Fuochi, non si è attuata alcun tipo di tutela nei confronti dei prodotti agroalimentari campani. In queste settimane in cui i mass media, nazionali e non, hanno giustamente e finalmente fatto luce sul caso, è però mancato qualsiasi tipo di filtraggio delle notizie sull’agricoltura e sugli allevamenti campani. Su giornali, siti di informazione e blog, spesso non si definiscono neanche lontanamente le aree coinvolte da questi crimini, col pericolo reale di creare un assioma pericoloso, ovvero scrivere  Terra dei Fuochi e far intendere la Campania nella sua totalità. L’ansia di ascoltatori e lettori, che ovviamente sono anche consumatori dei prodotti DOP campani, ha generato solo nelle ultime settimane dei crolli verticali nelle vendite dei prodotti.

È bene fare una focalizzazione importante sulla questione, che altrimenti rischia davvero di creare oltre al danno ambientale in atto, dei danni collaterali che potrebbero rivelarsi economicamente devastanti. Il Consorzio per la Tutela della Mozzarella di bufala è già intervenuto nel tentativo di tranquillizzare i propri clienti, accordandosi con le associazioni a tutela dei consumatori, per attuare delle analisi random sui prodotti, incaricando un laboratorio tedesco affinché anche i consumatori stranieri conoscano come stiano i fatti, in piena trasparenza.

Quello che lamentano fortemente gli autori della lettera  è la mancata tutela da parte degli amministratori regionali sull’agroalimentare campano. Il Consorzio sottolinea che devono essere intraprese tutte le iniziative a tutela della popolazione. In primis andrebbero pubblicati i numeri delle particelle territoriali inquinate in totale trasparenza, sottolineando come quelle non rientranti in questa black list siano assolutamente coltivabili. Altro tema che andrebbe affrontato energicamente è che il marchio  DOP dei prodotti campani non viene consegnato in maniera casuale o arbitraria, ma che da sempre ogni prodotto che ha ottenuto il marchio ha superato rigidissimi controlli.

 La mancata presa di posizione a favore di questi prodotti, cosa che nella lettera si imputa anche all’assessore all’agricoltura, Daniela Nugnes, che secondo i firmatari durante una trasmissione RAI non è intervenuta a sostegno dell’agroalimentare DOP e IGP campano, è assolutamente da stigmatizzare. Tra le proposte ribadite vi è quella urgente di chiedere un incontro al Ministro per le Politiche Agricole Nunzia DI Girolamo, auspicando che la Regione appoggi pienamente le posizioni assunte dal Consorzio,  per sottolineare il momento pericoloso che sta affrontando tutto il sistema agricolo-economico campano, che con l’ampliarsi di quest’ansia collettiva dei consumatori rischia seriamente il collasso.

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