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Viva il WWF che non va in vacanza

Le attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali, di antibracconaggio e detenzione illegale di fauna dell'Associazione ambientale sono proseguite anche ad agosto. Ecco il bilancio

Fanghi e reflui derivanti dalla lavorazione del latte smaltiti irregolarmente, letame e liquami buttati senza curarsi delle regole, pesca di frodo nella riserva naturale del fiume Sele, cardellini (che sono fauna protetta) in prigionia. È stato un agosto abbastanza caldo per il Nucleo Provinciale Guardie Ambientali del WWF della provincia di Salerno, che anche nel mese più classicamente dedicato alle vacanze ha proseguito la sua attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali, di antibracconaggio e detenzione illegale di fauna, con ottimi risultati.

Sul sito del WWF salernitano sono raccontate dettagliatamente le operazioni agostane. Nella prima metà del mese sono partite le indagini da parte dei Carabinieri di Borgo Carillia ed Altavilla Silentina e del personale WWF per verificare la corretta gestione dei rifiuti prodotti da alcuni caseifici ed aziende zootecniche.
Così si è scoperto che uno dei caseifici ispezionati avrebbe messo da tempo in atto uno smaltimento illecito di fanghi e dei reflui della lavorazione del latte, fino a creare una vera e propria discarica abusiva, subito segnalata alle autorità competenti: è scattato il sequestro giudiziario in un’area di 6000 metri quadri. Oltre 400 metri di tubazioni metalliche, una pompa sommersa e i relativi quadri elettrici che ne avrebbero consentivano l’illecita attività, sono stati messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Similmente, sono state rilevate irregolarità anche presso un’altra azienda zootecnica, che è stata denunciata per presunta attività illecita di smaltimento dei reflui zootecnici (liquami e letame). Anche in questo caso i militari hanno sottoposto a sequestro giudiziario l’intera azienda zootecnica bufalina.

Per quando riguarda la pesca di frodo, il pescatore colto sul fatto stava posizionando otto reti del tipo a tramaglio di 25 metri ciascuna nella riserva naturale del fiume Sele. È stata sequestrata tutta l’attrezzatura e sono stati liberati sul posto i pesci rimasti intrappolati ed ancora vivi.

I due cardellini (Carduelis carduelis), invece, sono stati trovati dagli agenti in una gabbia nella zona di Postiglione: erano stati portati via dal nido a giugno scorso. Stavano bene e sono stati liberati sul posto, mentre al loro rapitore è toccata una denuncia per prelievo di nidiacei e detenzione di fauna particolarmente protetta.  Ad Atena Lucana, infine, sono stati sequestrati tre lacci cappio per ungulati.

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