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Crisi granata: la Salernitana perde a Cittadella, scricchiola la panchina di Ventura

Djuric illude e porta in vantaggio i granata, poi la squadra di casa ribalta in due minuti con Diaw e Benedetti. Ancora Diaw a segno per il 3-1 che mette in freezer la partita. Alla ripresa, D'Urso cala il poker. Reazione della Salernitana, fino al 4-3

Fuochi pirotecnici allo stadio Tombolato ma la Salernitana resta con il cerino in mano: va sotto 4-1, prova la remuntada mentre Ventura è immobile in panchina, sempre seduto, e l'abbandona sul 4-3, ritornando negli spogliatoi. Non fa in tempo, l'ex ct della Nazionale, a vedere l'azione del possibile 4-4 che Giannetti divora davanti a Paleari. La Salernitana non c'è più: viene travolta e sculacciata per larghi tratti (prima di scuotersi nel finale di gara) dal Cittadella che fa l'andatura dal primo minuto, la schiaccia in area di rigore, subisce il gol del provvisorio svantaggio, grazie ad un lampo di Djuric, ma poi si riorganizza e chiude la pratica già nel primo tempo, che termina sul 3-1. La Salernitana non c'è più: raccoglie i cocci, si innervosisce, sbanda in difesa e perde tutti i duelli a centrocampo, la zona del campo dove il "Citta" di Venturato ha geometrie, un faro vero - Iori - la mezzala Branca, tanto ossigeno e forza fisica. Ora è crisi profonda, acuita dai numeri che sono da tregenda: è la quinta sconfitta esterna consecutiva e la prossima partita casalinga, alle ore 21 del 15 dicembre contro il Crotone, rischia davvero di diventare la gara da "dentro o fuori", per tutti. La proprietà riflette, i tifosi contestano, la squadra è finita in un tunnel dal quale non riesce ad uscire, insieme al proprio allenatore. La società ripropone a fine gara il silenzio stampa mentre i 300 ultras al seguito, sul 4-1, hanno abbandonato il settore ospiti riversandosi davanti alla tribuna per contestare. Su Ventura, nota del club in serata: "Via dal campo a 4' dal termine per indisposizione personale".

Le scelte

Gian Piero Ventura spiazza tutti: al momento di comunicare la formazione, il tecnico granata non riabilita Migliorini, reduce dalla squalifica, non rilancia Cicerelli sulla fascia ma riconferma Billong in difesa com'era accaduto in casa contro l'Ascoli e propone Pinto in corsia mancina. In attacco, il peso offensivo è sulle spalle di Djuric, ex di turno, e di Giannetti. Tutti e due erano in campo a Livorno, nell'ultimo successo in trasferta dei granata, datato 29 settembre. A casa Cerci e Odjer. Heurtaux con la formazione Primavera che ha vinto 3-2 in trasferta contro il Benevento.

La cronaca

Pronti, via e il Cittadella già spinge e sfreccia. In dieci minuti costruisce tre palle gol nitide, la prima al 5': Billong sbaglia la misura del retropassaggio a Karo, ne approfitta Rosafio che di sinistro mira al palo lungo: fuori di poco. Al 9', Benedetti soffia il pallone ad Akpa Akpro - pure lui in ombra e nervoso, come Kiyine e sostituito all'intervallo con Maistro che però becca subito l'ammonizione e salterà la sfida al Crotone - e crossa sul primo palo; Diaw fa le prove generali del gol, anticipa con la suola Billong ma il pallone termina a pochi centimetri dal palo alla destra di Micai. Al 10' si distende il portiere granata sulla propria destra per respingere il tiro di Iori dal limite. La reazione granata è dentro due cross, dal 12' al 15'. Poi tocca ancora ai guanti di Micai respingere un pallone velenoso calciato da Branca, dopo un doppio numero a centrocampo dove fa il bello e cattivo tempo.

Il gol

Dopo le folate offensive del Cittadella, la Salernitana ricorda di essere stata anche una squadra cinica. Lombardi ha spazio sulla destra, alza la testa e crossa per Djuric che sovrasta l'avversario diretto e di testa indirizza all'incrocio dei pali, dove il portiere del Cittadella, Paleari, non può arrivare. Poi il gigante bosniaco va a fare festa con gli altri compagni (in maglia gialla e con la panchina).

Aggancio e sorpasso

Dura poco, pochissimo. Il Cittadella attacca subito a tesa bassa e in due minuti ribalta. Dapprima Micai, a terra, e Karo, bravo nella diagonale, mandano fuori giri Diaw. Poi, però, Rosafio resiste per venti metri a una serie di contrasti, va a terra e caparbiamente si rialza, crossa al centro, Diaw è spalle alla porta ma si gira lesto, resiste a propria volta al contrasto con Kiyine e scarica di destro alle spalle di Micai (29'). Dopo due giri di lancette, il Cittadella è già avanti 2-1: Benedetti prende la mira dalla media distanza, Micai è coperto da un nugolo di maglie gialle e può solo accompagnare con lo sguardo il pallone che si infila in rete. La Salernitana prova ad aggrapparsi a Djuric (colpo di testa, Paleari con i pugni al 35') ma il Cittadella non è sazio e al 42' cala il tris. "Veronica" di Iori, apertura di gioco immediata sulla destra per Rosafio che imbecca sul palo opposto Diaw. Karo si addormenta ma l'attaccante dei veneti è spietato e di testa fa passare il pallone sotto le gambe di Micai.

Il silenzio di Ventura

Dopo l'intervallo, affrontato a nervi scoperti e in un contesto di grande tensione, il tecnico granata ritorna in panchina prima degli altri, nervoso, amareggiato. Mischia le carte e comincia dal centrocampo. Entrano Maistro per Akpa Akpro e dopo pochi minuti tocca anche al polacco Dziczek, che rileva Di Tacchio. Poi entra anche Cicerelli al posto di Pinto e Jaroszynski ritorna in difesa. Dopo una fiammata di Lombardi al 17' (tiro forte ma non angolato, deviato da Paleari), Dziczek al 18' deve murare il tiro di D'Urso, una specie di rigore in movimento. L'allenatore Ventura, nel frattempo, resta fermo in panchina visibilmente contrariato, e lascia al suo vice De Patre l'incombenza di dare disposizioni alla squadra. Sul 4-1 di D'Urso che mette a sedere Billong e deposita in rete, mentre Micai è già a terra, scatta la contestazione degli ultras: cori contro Fabiani e Lotito.

La reazione

La Salernitana prova a destarsi con le ultime energie nervose a disposizione: al 33', cross di Lombardi, uno degli ultimi ad arrendersi, e colpo di testa vincente di Giannetti. Dal possibile 5-2 - paratona di Micai su Diaw - si passa al 4-3, complice il calcio di rigore che Lombardi si procura (Iori gli tira la maglia) e Kiyine trasforma al 36' facendo cinque su cinque dal dischetto. Poi Giannetti sciupa in pieno recupero.

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