Montervino: "Presto torneremo a chiamarci Salernitana. Diamo tempo alla società"
Il centrocampista blaugrana ha rilasciato una lunga intervista a cuore aperto su presente, passato e futuro a Salerno, chiedendo ai tifosi di dare tempo all'attuale società
Il centrocampista del Salerno Calcio Francesco Montervino ha rilasciato una lunghissima intervista a cuore aperto a Resport.it. Ecco quanto evidenzia Salerno Today: "Salerno è l'unica piazza in cui ho subìto retrocessione, contestazione, fallimento. Ho una voglia di riscatto in corpo che non si può descrivere. Questa squadra e questa situazione mi ricorda il primo Napoli di De Laurentiis post-fallimento. Con lui avevo un rapporto splendido, così come quello che sto avendo quest'anno con Lotito e Mezzaroma".
Montervino guarda già al possibile ritorno tra i professionisti: "Se Dio vuole, tra qualche mese potremmo ritrovarci in terza serie a parlare d'un campionato "a vincere" per tornare subito in B. Sono prospettive straordinarie. Però adesso pensiamo a vincere la D. Tocca scappar via subito. Sono stati sacrifici necessari, li ricorderemo sorridendo quando la Salernitana sarà nel calcio che conta. Sì, la Salernitana perchè questa società riporterà tutto: nome, simboli, storia, e soprattutto un futuro degno della piazza, della sua gente. Dategli tempo. Il tifoso granata è coerente, ha un grande senso d'appartenenza, ma ora deve saper resistere a quest'assenza, ch'è solo momentanea. Il calcio, proprio quello, era l'unica cosa che non funzionava in questa città ch'è diventata un modello a livello nazionale per tutte le altre cose. La proprietà attuale colmerà pure questa lacuna. E ci sarà di che divertirsi".
Il centrocampista originario di Taranto, però, non dimentica neanche il passato e la parentesi Lombardi: "E' una ferita aperta. La gestione Lombardi mi ha rovinato la vita. Ho perso soldi, subito minacce, offese, umiliazioni. E poi quella parentesi Cala, che mi diede il colpo di grazia... Però non ho mollato. Perchè è proprio in quei momenti che mi veniva ancor più voglia d'essere uomo, di metterci la faccia".
Per uno che è stato il capitano del Napoli, però, non è stato facile farsi amare a Salerno: "E' difficile sbagliare un passaggio e sentirsi urlare "vattenn' va', napulitan'". Pensavo che il fatto che l'ex capitano del Napoli giocasse nella Salernitana sarebbe stato un motivo d'orgoglio. Ed invece... L'altro giorno il presidente De Laurentiis ha detto una cosa stupenda, immaginando un'amicizia vera tra le due città più belle ed importanti della Campania. Ci spero anch'io. E' gente che si somiglia, che sa dare tanto. Perchè farsi una guerra che non serve a nessuno? Capisco le rivalità, sono il sale del calcio. Ma io ho amato Napoli perchè ha saputo regalarmi emozioni uniche, lì quando torno sono ancora "il capitano". Ed oggi sono fiero di giocare a Salerno, di sputar il sangue per questa maglia, d'esser l'anello di congiunzione tra un passato sofferto ed un presente ambizioso, d'una rinascita che promette grandi cose".
C'è un ultimo sogno che Montervino vorrebbe coronare prima di appendere gli scarpini al chiodo: "Voglio giocare ancora una partita in serie A. Fosse una soltanto. Poi giuro che smetto. E voglio farlo con la maglia della Salernitana".