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E' morto Pierino Prati, il golden boy della Salernitana di Tom Rosati

"Pierino la peste", 73 anni, se n'è andato mentre il suo Milan giocava a Lecce, in campionato. Con i rossoneri aveva vinto tutto, anche la Coppa dei Campioni. Il cordoglio del sindaco di Salerno, Enzo Napoli e della Salernitana

Granata a lutto: è morto Pierino Prati, indimenticato attaccante della Salernitana. "Pierino la peste", 73 anni, se n'è andato mentre il suo Milan giocava a Lecce, in campionato. Con i rossoneri aveva vinto tutto, anche la Coppa dei Campioni. Era stato campione d’Europa con la Nazionale italiana nel 1968 e finalista mondiale nel 1970. Prima di diventare un fuoriclasse, era stato il golden boy della Salernitana che con Tom Rosati alla guida, nella mitica stagione 1965/1966, conquistò l'agognata Serie B.

Il cordoglio del sindaco e della Salernitana

"Apprendiamo con grande dolore la tristissima notizia della morte di Pierino Prati che ha vestito, tra le altre, anche la maglia della Salernitana. Un attaccante straordinario, un uomo generoso che negli anni in granata conquistò il cuore dei tifosi e dell'intera città - dice il sindaco di Salerno, Enzo Napoli - Proprio da Salerno Pierino Prati spiccò il volo per successi che l'hanno reso uno degli attaccanti più forti della storia del calcio salernitano prima e poi nazionale. Conservò un rapporto speciale di simpatia con città e tifosi ricordandone l'affetto. Salerno ed il popolo granata esprimono cordoglio a familiari ed amici pronti ad onorarne la memoria". La Salernitana ha espresso cordoglio attraverso il proprio sito ufficiale. Ecco la nota del club granata: "L’U.S. Salernitana 1919, la Proprietà, i dirigenti, i giocatori, lo staff e la Salerno sportiva tutta si stringono attorno al dolore che ha colpito la famiglia Prati e gli amanti del calcio italiano per la scomparsa dell’indimenticato Pierino Prati, bomber granata nella stagione 1965/66".

Il terribile infortunio e la gioia

Prati risultò determinante anche nella stagione esaltante della Salernitana, nonostante il terribile infortunio occorsogli a Torre Annunziata (rottuta di tibia e perone), che lo costrinse a saltare quindici partite. Fu testa a testa con il Cosenza fino all'ultima giornata. Il campionato terminò a pari punti con i calabresi, ma la Salernitana doveva recuperare la partita a L'Aquila, precedentemente sospesa per invasione di campo con i granata in vantaggio per 1-0 ed incredibilmente non trasformata in una vittoria a tavolino dalla giustizia sportiva. Fu invasione in Abruzzo e gioia granata. Adesso le lacrime. 

Il premio, il garage e gli assegni post datati

"Pierino la peste", dopo il gravissimo infortunio, fece in tempo a tornare in campo per fare grande la Salernitana. Nelle ultime due giornate realizzò due gol. Il presidente Gagliardi lo autorizzò ad andare nel proprio garage per scegliersi l'auto: era il regalo per aver ridato gioia al popolo granata. Ce n’erano cinque. Prati puntò la Spider ma si fermò subito perché era senza olio. Scelse la Giulia, che però era intestata alla moglie del presidente. I calciatori avevano ricevuto assegni post-datati come premio per la promozione ma al momento dell’incasso risultarono tutti scoperti. Prati si rifece con gli interessi: chiese l'auto Giulia e ottenne il passaggio di proprietà.

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