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Salernitana: col Verona Colantuono mette da parte gli esperimenti e rilancia il 3-5-2

Il big match contro la corazzata scaligera potrebbe essere già la gara spartiacque della stagione, e in questo senso il tecnico sembra pronto a riproporre il consueto canovaccio tattico

Nello spogliatoio granata la tensione per il grande evento è evidente. Tensione resa tra l'altro ancor più palpabile per via di alcune concause, tra queste un inizio di campionato dove la Salernitana ha disatteso le aspettative di tifosi e società, di gran lunga superiori ai 6 punti fin qui raggranellati. L'avversario di alto lignaggio oltre al momento delicato che stanno vivendo Schiavi e soci, non fanno altro che decuplicare le insidie, come eventuali cali di concentrazione e il nervosismo che già nelle ultime gare è affiorato nei comportamenti di alcuni calciatori (vedi Jallow a Benevento). Al contempo però c'è anche la consapevolezza di non poter sbagliare, perché steccare anche questa partita significherebbe aprire ufficialmente una crisi tecnica dai risvolti non semplici da gestire. La gara con il Verona potrà dire dunque se la Salernitana è sulla buona strada, nonostante i risultati mediocri, per diventare una squadra. Tra cambi modulo dall'inizio o in corsa, esperimenti, adattamenti, e 'no sense' tattici, l'impressione esterna è che la squadra non abbia ancora acquisito quella chimica che trasforma un insieme di calciatori in un gruppo. Lo stesso dicasi anche tra squadra e tecnico, in un feeling che non sembra ancora sbocciato tra tutte le componenti in causa. In questo frangente il tecnico dovrà essere abile plasmatore di menti, compattando i suoi ragazzi in ragione di una 'causa comune' per uscire a testa alta da questo preoccupante momento di impasse.

Colantuono sente il rumore del nemico e vorrebbe trasformare le difficoltà fin qui incontrate dalla sua squadra in energia positiva da impiegare in massicce dosi contro la corazzata Hellas Verona. 

Una cosa è certa però: dalla sua, il trainer romano potra contare sull'apporto del pubblico dell'Arechi, atteso numeroso sulle gradinate dell'Arechi non solo per la gara di cartello in sé, ma anche per dare la 'giusta' accoglienza ad una delle tifoserie più ostili alla torcida granata. Non a caso, per ovviare ad eventuali disordini e/o scontri tra le due opposte fazioni, verranno impiegati dei container davanti l'area antistante il settore ospiti, disinnesacndo sul nascere qualsiasi velleità bellicosa.

La formazione

"Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa cosa lascia ma non sa quello che trova".

Questo vecchio adagio deve esser rimbombate più e più volte in questi giorni di vigilia nella testa dell'allenatore granata, tant'è vero che l'ipotesi di una restaurazione del vecchio modulo contro il Verona è più di un'indiscrezione. Anzi, il ritorno in auge del 3-5-2 è il modulo sicuramente più probabile e caldeggiato. Complice l'assenza di alcuni calciatori per impedimenti fisici di vario genere (Perticone per una cervicalgia, Djavan Anderson per i postumi del trauma cranico e Di Gennaro per un affaticamento muscolare), la formazione che scenderà in campo contro l'Hellas avrà un'impostazione completamente diversa rispetto a quella scesa in campo con l'Ascoli. Con il ritorno alla difesa a 3, alcuni atleti muteranno raggio d'azione, altri invece saranno messi da parte in luogo di calciatori con caratteristiche diverse e maggiormente adattabili a più ruoli. Davanti all'inamovibile Micai, difesa composta da Schiavi perno centrale coadiuvato da Mantovani a destra e Gigliotti a sinistra (Migliorini potrebbe avere ancora qualche possibilità, ma la sua mole fisica lo rende più un'alternativa al centrale metelliano che all'italo-francese). A centrocampo, lo stakanovista Di Tacchio agirà da regista, mentre Castiglia e uno tra Odjer e Akpa Akpro saranno le mezzali; sugli esterni, tutto dipenderà dalla volontà di Colantuono di rilanciare sull'out mancino l'unico esterno mancino a sua disposizione: in tal caso, toccherebbe a Vitale (autore fin qui di un inizio di campionato non esaltante) prendersi oneri e onori di gestire la fascia, mentre sull'out opposto toccherebbe a uno tra Pucino e Casasola; se l'ex Ternana dovesse invece accomodarsi in panchina, Pucino e Casasola si spartiranno i due out, con l'ex Vicenza a sinistra e l'argentino quinto a destra. In attacco, l'unico certo di una maglia sembra essere - comunque vada - Milan Djuric, ancora da individuare il suo partner: anche in questa occasione si rinnoverà il duello tra Lamin Jallow e Bocalon, con il primo leggermente favorito sul secondo. 

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