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Crisi della Salernitana, parlano Fabiani e Ventura

Fabiani: "Faccio parte di un gruppo di lavoro e sono dispiaciuto per qualche risultato venuto meno"

La crisi e gli episodi che "decidono le partite", gli arbitri e i giocatori da prendere, il proclama di aprile e le promesse societarie. Fabiani in sala stampa offre la sua sintesi del momentaccio granata, adesso alla gara bivio con il Crotone, sferzata dalla contestazione degli ultras. 

L'analisi

"Non mi sento di dire nulla. Faccio parte di un gruppo di lavoro e sono dispiaciuto per qualche risultato venuto meno. Siamo partiti che contro l'Ascoli avevamo vinto ma ci sono errori che possono capitare, siamo stati rispettosi e siamo stati zitti. Contro l'Ascoli poteva cambiare il corso della storia e non è accaduto. Dico che siamo la terza squadra più giovane del campionato, che cinque, sei punti in più li potevamo avere. Come dirigente sul posto, a nome di Lotito e Mezzaroma, dico che noi siamo soddisfatti. Non dei risultati - saremmo dei pazzi - ma del lavoro che si sta facendo. Ero presente alla riunione ma non mi pare che Lotito abbia mai detto faremo una squadra per andare certamente  in Serie A. Pur di andare in A, darei cinque anni della mia vita. La tiritera della società che non vuole andare in Serie A è una offesa al lavoro della proprietà e di tutti noi.

Ad aprile la società ha fatto il comunicato ribadendo di voler andare in Serie A? Chi di noi non vuole il massimo. Il lavoro che fanno direttore sportivo, allenatore e magazziniere dura fino ad un minuto prima di andare in campo. Poi le partite le decidono gli eposodi: sto dicendo che ieri la partita del Chievo l'hanno deciso gli errori arbitrali, sto dicendo che noi a Venezia non meritavamo di perdere, che a Cremona è fuorigioco tutta la vita, sto dicendo che contro l'Ascoli dovevamo stare 2-0. Ventura non è il guardalinee Capone che alza la bandierina. Ventura non ha mai partecipato in vita sua a riunioni con gli arbitri, è andato e ha spiegato il proprio punto di vista. I rinforzi? Certo, ci siederemo e parleremo. Qua si fa presto a dire Ceravolo e Ciofani. L'anno scorso a Ceravolo abbiamo offerto il mondo". 

Le precisazioni e la comunicazione


"Due precisazioni e una comunicazione. Le precisazioni sull'album delle figurine: la Salernitana non ha partecipato a stesura, compilazione dell'album. Refusi e mancanze possono essercene dappertutto ma mi pare che l'album sia qualcosa di carino. Dico questo perchè come al solito il giorno dopo si è scatenata anche la caccia al colpevole. La seconda precisazione riguarda De Patre.

Ne ho sentite tante e com'è mio costume dico che a fronte di un certificato medico - lo esibisco, inviatomi lunedì mattina alle ore 9, visitato da un suo dottore di fiducia - bisogna avere rispetto. Lunedì apriremo lo store:  saremo già operativi. Chi vorrà potrà andare lì ad acquistare".

Parla Ventura

E' vero che ci hanno tolto dei punti ma è anche vero che dobbiamo fare molto di più. Il mercato? L'ho detto ai tifosi: se uno viene in un posto deserto e con la contestazione, dice chi me lo ha fatto fare. I tifosi li ho in qualche modo convocati io. Poi un tifoso capisco che è mosso dalla passione e dall'amarezza, capisco pure che è una frase detta e ascoltata: tu tifoso non puoi dirmi se ti prendono i giocatori bene, altrimenti vattene. Poi esistono tante cose, esiste la professionalità. Non posso far diventare tutte le partite come gare bivio, come vivere o morire, perchè poi ce ne sono altre sei da disputare. Oggi ci sono verifiche da fare: ho convocato tutti quelli che potevo ma poi c'è chi si è alzato ieri, chi ha avuto la febbre. Ne recuperi uno e ne perdi quattro: io una "strage" così non l'ho mai vissuto. Poi ci sono i problemi di Giannetti, Cicerelli, Di Tacchio. La formazione è per alzata di mano.

Ho avuto un atteggiamento contrariato nel secondo tempo di Cittadella perchè ero amareggiato e deluso. Poi devo dire che negli ultimi tre minuti ho avuto un problema e dovevo andare in bagno altrimenti facevo brutta figura davanti a tutti. Sento la fiducia della società e sono sereno. Non sono peró soddisfatto. Nell'ultimo mese e mezzo abbiamo fatto quattro allenamenti al Mary Rosy e poi sparpagliati tra campo  Volpe e dintorni. Ha sempre diluviato.  Adesso negli ultimi due giorni si sono allenati benissimo, come a San Gregorio Magno ma l'ultimo ritiro a Paestum non è stato punitivo, magari era una punizione - faccio una battuta - andare avanti e indietro per tanti chilometri. Ho rivisto gente con il sorriso, ho visto calciatori vogliosi".

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