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Salernitana promossa in A 22 anni fa, parla Delio Rossi: "Squadra fortissima"

Il condottiero dell'epopea granata racconta il 10 maggio 1998 e la festa sobria post Venezia: il fango dell'alluvione aveva travolto Sarno, Siano e Bracigliano

Erano i giorni de "Lo squadrone siamo noi" e de "La dura legge del gol": Di Vaio, bomber, Delio Rossi il condottiero dell'epopea granata. Erano i giorni del bandierone con la lettera gigante - la prima dell'alfabeto - portato a spasso dal presidente dell'epoca, Aliberti e dal mister. Era l'apoteosi, il tironfo: Salernitana promossa in Serie A il 10 maggio 1998, al termine della sfida al Venezia. Fu festa sobria: il fango dell'alluvione aveva travolto, ore prima, Sarno, Siano e Bracigliano. Delio Rossi ricorda e rende omaggio a quella straordinaria cavalcata.

Il commento

"Fu il trionfo e l’apoteosi, fu l’ultimo ostacolo di una cavalcata straordinaria, di un campionato esaltante. Avevamo la certezza e la consapevolezza di vincerlo, fin da marzo - dice Delio Rossi facendo un tuffo nel passato, avvolgendo il nastro -. A Venezia, all’andata, fu la prova di forza: da lì, in testa fino alla fine. Nel match di ritorno, in quella giornata speciale davanti alla nostra gente, tutto si realizzava, come in un cerchio magico. Però fu festa sobria. L’alluvione e il fango avevano sventrato case, separato famiglie, portato via persone. Non si può festeggiare dove ci sono lutto e morti. Salerno e la Salernitana coronavano un sogno lungo 50 anni e tagliarono insieme il traguardo storico ma non dimenticammo di rispettare chi non c’era più e chi c’era stato vicino, perché allo stadio, ogni domenica, c’era anche tanta provincia". I calciatori dipensero i capelli di granata: erano gli anni del limbo e del trenino. In campo, in classifica, la Salernitana fu locomotiva: "La squadra più forte che ho allenato. Era una squadra di alto tasso tecnico ed i numeri di quella stagione trionfale legittimarono il dominio. Perdemmo poche volte, la Salernitana segnò molti gol". Concluse con 72 punti, 65 gol fatti, 19 vittorie, solo 4 sconfitte. Nessuno lo ha dimenticato: oggi, ventidue anni dopo, l'augurio di un tempo è un auspicio in chiave moderna: "BentornAta Salernitana".
 

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