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"Semplicemente: guidaci ancora Ago": 23 anni fa ci lasciava Agostino Di Bartolomei

Il 30 maggio 1994 il calcio italiano piangeva la tragica scomparsa dell'ex capitano della Roma e condottiero della promozione in B della Salernitana, stagione 89-90. Dopo oltre un ventennio però, il mito del"campione" resta un ricordo ancora vivido

Un colpo di pistola e poi il silenzio del vuoto. Così 23 anni fa ci lasciava uno dei calciatori più forti che l'Italia pallonara abbia mai visto calcare un verde prato di uno stadio. Alcuni a Roma lo chiamavano "Ago", altri invece "Diba", per tutti invece era Agostino Di Bartolomei. Capitano della Roma del primo storico scudetto e a fine carriera condottiero della Salernitana di Ansaloni che centrò la storica promozione in serie B, Di Bartolomei decise di porre fine alla sua vita squarciando con un colpo di pistola la cappa di solitudine che lo aveva avvolto dopo il suo addio al calcio. Da una lettera lasciata ai parenti infatti pare che alla base del suo gesto estremo ci fosse una profonda delusione nei confronti di quel mondo - il calcio - che gli negava qualsiasi accesso: nonostante il ritiro dal calcio giocato infatti, Ago voleva continuare a calcare il rettangolo di gioco insegnando ai giovani la disciplina sportiva che tanto aveva amato, tanti però furono gli ostacoli a frapporsi tra lui ed il suo progetto. 

Ma se l'elite del football lo aveva dimenticato, non era così per gli sportivi: la sua prematura scomparsa infatti fu un colpo al cuore non solo per la famiglia del compianto Agostino e gli amici di una vita (tra cui Bruno Conti), ma anche per le tifoserie che più lo avevano amato e ammirato nella sua carriera.  E ciò lo si evince anche a 23 anni esatti da quell'evento nefasto: Roma sponda giallorossa e Salerno ma anche tanti semplici sportivi, conservano ancora nel cuore il ricordo intatto di un condottiero impavido, di un eroe galantuomo figlio di un calcio ancora romantico, "comandato" (ancora per poco però) più dal cuore che dal profumo dei soldi. In questo senso, l'affetto incondizionato dei salernitani resta scolpito in calce da 23 anni a questa parte, grazie ad uno striscione affisso durante lo svolgimento della semi-finale play off del 1994 (pochi giorni dopo la tragedia) tra la Lodigiani e la Salernitana: "Semplicemente...Guidaci ancora Ago!" recitava quel drappo, e chissà forse un per uno scherzo del destino quella gara ebbe come cornice proprio lo stadio Olimpico di Roma, lo stadio tanto amato da Ago. 

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