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Sport e diverse abilità: Lumina e i campioni del karate sul tatami del Pala Tulimieri

Luigi Busà e Alfredo Tocco, medaglie di bronzo ai Mondi di karate disputati a Linz, saranno a Salerno nel fine settimana, "convocati" da Lumina per una tre giorni di sport, integrazione e inclusione

Più importante di un raduno "collegiale" della Nazionale e luccicante quanto una medaglia di bronzo strappata ad agguerriti avversari, ai Mondiali di Linz. La convocazione speciale, alla quale i campioni di karate Luigi Busà e Alfredo Tocco hanno risposto presente, arriva da Lumina, associazione di promozione sociale che dà sostegno a minori, donne vittime di violenza e portatori di handicap. Ai campioni - adesso non solo nello spor ma pure nella vita - è stato affidato il coordinamento tecnico dello stage aperto a normodotati e disabili che Lumina, in collaborazione con l'Accademia Karate Salerno guidata dal Maestro Antonio Pappalardo, ha organizzato domenica 26 febbraio al Pala Tulimieri dalle ore 8, senza soluzione di continuità. Interverranno circa 300 bambini.

La domanda è d'obbligo: perché è stato scelto proprio il karate per supportare il progetto di Lumina che considera lo sport "non solo come mezzo curativo - precisa il suo presidente Andrea Porta - ma soprattutto come momento gioioso, di inclusione e integrazione?". Risponde la vice presidente, l'avvocato Rosaria Striano: "Prima di votare karate, ho partecipato a tre giorni di stage a Campitello Matese. Ho preso appunti, ho osservato il comportamento dei più piccoli per verificare i riflessi della pratica sportiva sulle diverse abilità e sui comportamenti dei piccoli atleti. Alla fine ho scelto di affidare al karate i tre giorni Lumina - inaugurati dalla conferenza stampa e scanditi da un fitto cronoprogramma che prevede anche un convegno di taglio scientifico, oltre alla manifestazione sportiva di domenica 26 - perché ritengo che il karate insegni l'autodisciplina e l'armonia, l'unione e la condivisione. Mi ha sorpreso un bambino di 4 anni che aveva perso da pochi minuti la propria gara: è ovvio che abbia provato dispiacere ma non ha visto negli altri la causa del proprio insuccesso, anzi ne ha approfittato per darsi una motivazione in più, provando a vincere nella successiva occasione. Ha deciso di farlo insieme agli altri e non contro gli altri, perché gli altri sono amici e non avversari. Sul tatami, infine, le differenze tra normodotati e diversamente abili non esistono". 

Poi un annuncio: "In futuro sosterremo anche la causa del sitting volley, altra disciplina che merita tanta attenzione. Lo sport dei professionisti investe sulle disabilità ma il problema è alla base della piramide, al livello del gioco. E' lì che dobbiamo intervenire". In che modo? "Con la formazione e con gli investimenti - spiega il professore Filippo Gomez Paloma - docente di Teoria, Tecnica e didattica dello sport per disabili all'Università degli Studi di Salerno - è impensabile che tutti i diversamente abili o tutti i normodotati diventino campioni. E' possibile, invece, che ciascuno esprima la propria identità e venga fuori come persona. Per fare questo a livello dilettantistico e amatoriale, occorrono tante risorse ma anche tanto know how, quindi la formazione. L'Università ci sta provando".

Alla conferenza stampa di presentazione, svoltasi a Palazzo di Città, nella Sala del Gonfalone, è intervenuta anche Gaetana Falcone, assessore comunale alle pari opportunità. "In una situazione di crisi, ci sono barriere non solo sociali ma anche economiche - ha esordito - Tutto è superabile, però, quando bisogna scendere in campo a sostegno dei più deboli e soprattutto dei bambini. Quando nascono, sono tutti uguali. Poi in alcuni casi vengono rilevate problematiche di disabilità. Li rende di nuovo uguali il gioco che, appunto, abbatte le barriere. Il patrocinio del Comune, per la tre giorni Lumina, non è solo morale. Abbiamo, infatti, destinato con grande piacere il Pala Tulimieri alle attività ludico-sportive della domenica. Il Pala Tulimieri è il luogo ideale, intitolato ad un giovane salernitano che amava lo sport e i pattini, poi stroncato dalla leucemia. Il papà non si è arreso ed ha trasformato il grande dolore nella molla per fare del bene agli altri, attraverso la delegazione AIL che è un presidio d'eccellenza sul nostro territorio".

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