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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I tifosi della Salernitana, Lotito ed i "Giudizi Universali"

Dopo tre anni di "luna di miele", il rapporto tra la piazza ed il vulcanico imprenditore laziale sta vivendo un fase di impasse. Con un pizzico di originalità - prendendo in prestito il singolo di Bersani - abbiamo provato ad analizzare il momento

"Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è 
in quello che dici qualcosa che pensi 
sei solo la copia di mille riassunti".  

Cosi' Samule Bersani cantava - nel lontano 1997 -  in uno dei suoi brani di maggior successo "Giudizi Universali". Una canzone dai toni aspri e di totale sfiducia nei confronti di una figura che deluse - all'epoca - i sogni del cantore romagnolo. Questo singolo, quasi un cult per tutti i cuori infranti in cerca di una mano consolatrice, resta sempre di grandissima attualità e "customizzabile" in più contesti, soprattutto laddove è il cuore ad essere messo in gioco. 

Senza voler correre il rischio di essere tacciati di "blasfemia affettiva", a Salerno, quando si parla di passione o della sua accezione più nobile "di amore", il binomio è sempre con Lei: la Salernitana. Ieri come oggi, per molti salernitani la squadra di calcio è quasi ragion di vita, la molla che fa agire, fonte dalla quale bere il calice inebriante della passione più cieca e fedele. Un amore però più croce che delizia per i tifosi granata, soprattutto negli ultimi anni, non solo per via dei due fallimenti amministrativi, ma anche per i rapporti molto altalenanti con i vari "padroni del vapore", ovvero i presidenti che si sono alternati alla guida della beneamata granata. Da Soglia a Casillo, da Aliberti a Lombardi finendo ai giorni nostri con Claudio Lotito, tutti personaggi continuamente sul filo del rasoio, in un rapporto assai mutevole dalla grande esaltazione popolare alla contestazione più clamorosa. Odio e amore, passione e dolore, gioia e delusione, tradimento e perdono sono state emozioni e sensazioni condivise con tutti queste personalità, senza contare poi gli approcci più o meno dispotici di alcuni di loro, che hanno contribuito ad innescare un circolo vizioso fatto di incomprensioni e degenerazioni, fino all'esaurimento del credito nei loro confronti da parte di una piazza innamorata sì della casacca granata, ma non cieca davanti alla "corda che si spezza". Insomma, il "Potrei ma non voglio fidarmi di te" della canzone è divenuta quasi sempre una costante per una tifoseria puntualmente delusa dalla società di turno e costretta spesso alla rottura come "extrema ratio". 

Senza voler tirar fuori l'album dei ricordi e provare a fare stucchevoli parallelismi tra queste personalità del passato, è preferibile attualizzare immediatamente, analizzando il rapporto conflittuale (per usare un eufemismo) tra il plenipotenziario Lotito (co-proprietario del club) ed i tifosi della Curva Sud, ridottosi ultimamente ai minimi termini a seguito di un duro comunicato da parte degli ultras, circa due settimane fa. Se da un lato il mediocre e sofferente campionato cadetto dello scorso anno e l'attuale non propriamente esaltante (almeno fino adesso) hanno potuto contribuire ad esacerbare gli animi, dall'altro sono quasi sempre i superficiali e talvolta stantii "Giudizi Universali" del patron a mandare letteralmente in bestia l'intera tifoseria. Da qui la dicotomia tra le giuste aspirazioni di una pubblico caloroso che brama i grandi palcoscenici del calcio italiano (e stanca di lezioni storiche sul club) ed un presidente che rivendica - a ragione - il merito di aver riportato il calcio a Salerno dopo fallimento amministrativo di Antonio Lomabrdi. Il problema di fondo però va ricercato nel fatto che la presidenza, da alcuni mesi a questa parte, pare abbia smarrito - dopo aver raggiunto la serie B - ogni desiderio di migliorare la posizione del club all'interno del panorama calcistico nazionale, negando alla tifoseria l'unica vera scintilla in grado di accendere i cuori e le ambizioni delle masse: il sogno.

Inutile "sfilare - banalmente - il rosario" tirando in ballo 'parolacce' tipo progetti sportivi, settore giovanile, programmazione e tutto ciò che si confà ad un club di calcio (e che al momento non sembra stuzzicare gli appetiti imprenditoriali della società), perché oramai sembra pacifico il fatto che tutto gira intorno alla estemporaneità e l'umoralità del "Deus Ex Machina" del calcio italiano, Claudio Lotito. Sottrarre però ad una piazza sportiva - piccola o grande che sia non conta - la possibilità di ambire a qualcosa, di poter solamente sognare obiettivi ambiziosi, nascondendosi dietro artifizi dialettici (di "fattori imponderabili"e  "asticelle alzate" e che "la serie B non è una categoria storicamente acquisita", ne son piene le cronache oramai) e capi espiatori (operato del Ds Fabiani)  è a nostro modesto avviso un 'peccato mortale'. Non solo per una scontata quanto doverosa questione di rispetto nei confronti di chi è mosso da una passione viscerale per la maglia, ma anche per una mera politica di marketing territoriale che la società
- se non a parole per bocca del co-patron Mezzaroma -  sembra sempre snobbare e che tra l'altro potrebbe pure garantire introiti corposi alle casse societarie. A questo punto, la domanda da porsi è semplice quanto scontata: in quale segmento di mercato un prodotto si può vendere se il "produttore" continua a vessare i suoi potenziali clienti? Probabilmente in nessuno, ma è quello che incredibilmente Claudio Lotito sta facendo, da alcuni mesi a questa parte, con i suoi "clienti" più affezionati! Perché? Ciò non è dato - per ora - saperlo. Una cosa è certa: da questo cortocircuito, seppur leggermente rientrato grazie anche alle due ultime buone prestazioni offerte dall'undici di Bollini  (e in parte anche dalla parziale retromarcia del patron che ha provato a stemperare i toni), non ci guadagna proprio nessuno. Se non Samule Bersani, che (bontà sua speriamo non legga mai questa 'violenza' alla sua canzone) immaginandolo nelle vesti di giudice censore sentenzierebbe la diatriba tra le parti con caustico messaggio al patron: "Sei solo la copia di mille riassunti".  

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