La Digos indaga su un potenziale agguato che i tifosi pugliesi avrebbero atteso di consumare nei riguardi dei tifosi rossoneri. Lo scontro tra le due tifoserie è stato evitato con un gran lavoro di coordinamento tra forze dell'ordine
Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso l'intera sequenza, compresa la fuga dell'auto lungo via De Gasperi, trovata poi incendiata in un altro uogo
«È nei momenti - dice il primo cittadino - di difficoltà che diventa determinante, per un Sindaco sentire l’appoggio, la vicinanza della propria comunità. Intendo, con questo mio messaggio, ringraziare tutti quelli che hanno avuto un pensiero dopo l’atto intimidatorio subito la notte del Venerdì Santo»
L’agguato fallì il 13 aprile scorso sul territorio comunale San Marzano sul Sarno. La vittima fu seguita e pedinata, poi ferita nella periferia della città marzanese, con 14 colpi di pistola esplosi in rapida successione
La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa. Il 31enne, residente a Pagani e in carcere da allora, aveva sollevato dubbi sulla sua identificazione. Prima della Suprema Corte, il Riesame aveva già rigettato una prima istanza
Quel giorno furono esplosi diversi colpi d'arma da fuoco contro un'auto sulla quale viaggiavano un 36enne di Poggiomarino, Carmine Amoruso, il fratello e il cugino.
Il blitz dei carabinieri è scattato a due giorni dall'agguato nei confronti di C.A. , 36enne di Poggiomarino, già noto alle forze dell’ordine per la sua vicinanza ad ambienti camorristici
L'inchiesta fu condotta dal sostituto procuratore della Dda Marco Guarriello, insieme ai carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore. L'episodio risale al 25 maggio scorso, intorno alle 21,30 di sera
Lo conferma una seconda volta, la Cassazione, nelle motivazioni che ribadiscono la misura massima del carcere per Manzella, analoghe a quanto argomentato per Liguori in precedenza
I componenti dell’agguato restano in carcere. Viene confermata, così e con queste motivazioni, la misura cautelare del gip del Tribunale di Salerno nella scorsa primavera
Il gip del tribunale di Nocera Inferiore, ieri pomeriggio, pur non convalidando il fermo, ha disposto un'ordinanza di misura cautelare in carcere per entrambi. Le accuse sono aggravate dal metodo mafioso
Per il tentato omicidio di Nicola Fiore, all’epoca reggente del clan Contaldo a Pagani, il tribunale di Salerno ha condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione Rosario Nacchia
A 43 anni ha scontato la sua pena dopo essere stato in carcere per accuse come tentato omicidio, associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati singoli
Lunga udienza nel processo imbastito su una presunta collusione tra il clan Fezza - D'Auria e l'ex amministrazione comunale. Dall'agguato subito da un autotrasportatore alla spedizione punitiva per la gestione di un Caf in cambio di voti