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Bonus e aiuti per i genitori lavoratori: ecco tutte le informazioni

Nonostante, infatti, molti aiuti in vigore negli ultimi anni siano stati abrogati o siano ricaduti nell'ambito di applicazione dell'Assegno unico universale, ancora molte agevolazioni possono essere richieste nel 2023

Sono diverse le agevolazioni a supporto della famiglia anche in questo 2023. Nonostante, infatti, molti aiuti in vigore negli ultimi anni siano stati abrogati o siano ricaduti nell'ambito di applicazione dell'Assegno unico universale, ancora molte agevolazioni possono essere richieste nel 2023.

Bonus nido

Il bonus asilo nido è stato confermato anche per quest'anno. Possono beneficiare del contributo economico erogato dall'Inps sia i padri e le madri che lavorano che quelli che non lavorano. Il bonus copre o il pagamento della retto per la frequenza dell'asilo o altre forme di supporto a domicilio per i minori di tre anni con patologie croniche. Il bonus può arrivare a 3.000 euro per gli Isee fino a 25mila euro, scendendo a 2.500 in caso di Isee fino a 40mila euro arrivando a 1.500 per gli Isee superiori. La richiesta può essere inoltrata sul portale dell'Inps.

Congedi

Oltre alle misure già in vigore in materia di congedi parentali previsti per le famiglie nei primi 12 anni di vita dei figli, l'ultima manovra ha concesso, in alternativa al padre o alla madre (qualora siano lavoratori dipendenti), un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% del loro stipendio. Questa misura si applica fino ai 6 anni di vita del figlio o entro il sesto anno dall’ingresso in famiglia del bambino nel caso di adozione o affidamento.

Questo congendo non va confuso, quindi, con il congedo di maternità, che prevede un’indennità dello stesso valore del congedo facoltativo, ma dura cinque mesi ed era previsto già prima della Manovra, nè con il congedo di paternità, che prevede una indennità pari al 100% della retribuzione e un periodo di astensione dal lavoro di 10 giorni.

Questo congedo facoltativo si lega, in ogni caso, a queste due altre forme di congedo, perché si può fruire soltanto se i genitori, sia il padre che la madre, hanno già terminato i periodi di astensione dal lavoro a loro specificamente riferiti.

Assegno unico universale

Come detto in precedenza la principale misura a sostegno dei genitori è, senza dubbio, l’Assegno unico universale, introdotto lo scorso anno. Si tratta di un sostegno che spetta a chi ha figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza della madre e fino al 21esimo anno di età (senza alcun limite in caso di figli con disabilità).

Il valore dell'assegno va da un massimo di 175 ad un minimo di 50 in base al valore dell'Isee. L'ultima Legge di bilancio ha, però, introdotto alcune novità, tra le quali l'aumento, fino al 50% dell'importo, in base all'Isee, in base ad alcuni requisiti. In pratica, a partire da marzo, l’assegno è maggiorato della metà del suo valore per chi ha figli con meno di un anno, per i figli da uno a tre anni se il nucleo familiare ha tre o più figli e un Isee fino a 40mila euro e per tutte le famiglie con almeno quattro figli a carico.

L'Assegno per il nucleo familiare

Da con confondere con l'Assegno unico universale è l'ANF (Assegno per il nucleo familiare). Questi assegni, però, non spettano pià ai genitori lavoratori. Dal 1° marzo 2022, specifica l'Inps con circolare 34/2022, l'ANF non è più rivolto alle alle famiglie con figli e orfanili. L'ANF è rimasto valido solo per nuclei familiari composti da coniugi, fratelli, sorelle e nipoti, di età inferiore ai 18 anni oppure senza limiti anagrafici se si trovano in stato di permanente e assoluta impossibilità a lavorare, a causa di patologia o difetto fisico.

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