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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
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Campania, il Tar sospende la preapertura della caccia: Tommasetti attacca la Regione

Accolto il ricorso per motivi aggiunti presentato dalle associazioni Enpa, Lipu e Wwf Italia

Il Tar Campania ha accolto il ricorso per motivi aggiunti presentato dalle associazioni Enpa, Lipu e Wwf Italia all’indomani della pubblicazione nel Burc, della delibera finalizzata a riaprire la caccia, emanata dopo frenetiche e straordinarie attività del Consiglio e della Giunta Regionale riunitisi d’urgenza proprio per concedere ai cacciatori di sparare nella cosiddetta preapertura. “E’ svilente – dichiarano le associazioni – che un ente con competenze delicatissime si adoperi con queste modalità, investendo prezioso tempo e denaro di tutti solo per consentire a privati cittadini di svolgere un passatempo. È altrettanto deprimente e triste constatare che le delibere siano state pubblicate nel pomeriggio di ieri, sapendo che la caccia si sarebbe riaperta stamattina, proprio per impedire alle associazioni di avere il tempo materiale per far valere non i propri capricci ma il rispetto della legalità. Ora ci aspettiamo che gli organi regionali siano altrettanto rapidi ed efficaci nel comunicare ai cacciatori di riporre i propri fucili nel fodero per non incorrere in sanzioni. Ci auguriamo che questa ennesima sconfitta possa fare aprire gli occhi ai rappresentanti politici regionali, così compatti aldilà dei colori politici, nel sostenere questa fallimentare azione e possa riportarli alla responsabilità di occuparsi innanzitutto della tutela dei beni comuni che non può essere subordinata a logiche elettorali”.

La reazione

Immediata la reazione del consigliere regionale della Lega Aurelio Tommasetti: “Le mancanze della giunta regionale, lo ribadiamo, penalizzano un'intera categoria. Il mondo venatorio unito condanna la Regione per le modalità adoperate per la preparazione del calendario, che hanno lasciato a lungo i cacciatori nella più completa incertezza. Senza aver rispettato la data di pubblicazione del calendario venatorio, fissata dall’articolo 18 della legge 157/1992 al 15 giugno, e senza aver provveduto all’approvazione dei piani faunistici provinciale né eventualmente alla proroga del piano faunistico regionale venatorio, solo il 28 luglio la Regione Campania ha pubblicato il nuovo calendario venatorio, esponendosi al ricorso delle associazioni ambientaliste”. Tommasetti definisce singolari le modalità e i tempi della Regione “che mai ha valutato le osservazioni delle associazioni. Solo il 5 settembre queste ultime sono state convocate telefonicamente in un incontro informale ed ufficioso per illustrare alle stesse un piano teso a rimediare agli errori commessi, senza alcun rispetto per la categoria” Infine l'affondo: “Ieri in Consiglio regionale ho espressamente chiesto all’assessore se gli atti che la Regione si preparava frettolosamente ad approvare potessero garantire una serena apertura della caccia alle associazioni e se l'iter amministrativo non esponesse la Regione stessa a nuovi ricorsi. Purtroppo la risposta è arrivata in tempi record dal Tar (meno di 24 ore) e conferma le perplessità mie e delle associazioni su un approccio confusionario che rischia di causare danni pesantissimi alla categoria”.

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