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Covid 19

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Il virus SARS-COV-2, o meglio conosciuto come covid 19, appartiene alla famiglia dei coronavirus. Tali virus provocano nell’uomo patologie estremamente diffuse che guariscono in pochi giorni, tipo il raffreddore. Negli ultimi anni, a causa di un salto animale-uomo, si sono presentate patologie, sempre causate da un coronavirus, come la MERS o la SARS. Il nome coronavirus, deriva dalla loro forma, infatti al microscopio elettronico, appaiono come una sfere con delle spine, simile ad una corona. Una di queste spine, è una proteina detta Spike che permette l’ingresso del virus nella cellula dell’organismo ospite. Una volta dentro, il virus si replica portando a morte la cellula ospite. Nel 80% dei casi la malattia da covid 19, decorre in modo asintomatico o paucisintomatico (sintomi lievi come raffreddore, oculorinite, ageusia, iposmia). In alcuni casi, per fortuna limitati, si può avere una sindrome respiratoria grave. Attualmente non esiste ancora una terapia specifica, sono stati utilizzati molti farmaci con alterni successi. Sono stati utilizzati alcuni antivirali, già utilizzati nella terapia dell’HIV come il Lopinavir/Ritonavir (nome commerciale Kaletra). Altro antivirale, utilizzato nell’infezione da Ebola è il Remdesivir. La Clorochina/Idrossiclorochina, utilizzati nella malaria, pare abbiano un effetto antivirale. Risultati interessanti si sono avuti con l’associazione di Idrossiclorochina e Azitromicina (antibiotico della famiglia dei Macrolidi). Il Tolicizumab è un anticorpo monoclonale, utilizzato per curare l’artrite reumatoide, è stato sperimentato per le sue qualità di antinfiammatorio. L’eparina viene somministrata per prevenire la formazione di trombi che possono formarsi a seguito di una vasculopatia. Non trovano riscontro nella letteratura scientifica, l’utilizzo di vitamica C e vitamina D. Negli ultimi giorni, ha avuto grande diffusione mediatica la terapia sperimentata a Pavia e Mantova che prevede l’utilizzo di plasma iperimmune prelevato da pazienti guariti. Tra tutte quelle sperimentate, quest’ultima sembra dare i risultati sperati. Infatti alcune regioni stanno provvedendo a reperire plasma iperimmune, conservarlo in una sorta di banca, per utilizzarlo in caso di evenienza. In attesa di un vaccino, la cosa più importante da fare è certamente seguire la regola delle 3 M: mascherine, mani, metro. Il consiglio è quello di usare sempre le mascherine, che sembrano essere andate in disuso con l’ingresso nella fase 2. L’igiene personale e di conseguenza lavarsi spesso le mani con sapone o soluzione idroalcolica, permette l’eliminazione di eventuali germi sulle mani. Il distanziamento sociale permette di ridurre la propabilità di contatto tra persone portatrici e persone sane. La distanza di sicurezza non deve scendere sotto il metro per non entrare in contatto con i droplets. Ultima considerazione, visto l’avvicinarsi della bella stagione. Uno studio cinese ha dimostrato che il flusso rinfrescante dell’impianto di condizionamento, avrebbe agito in un ristorante, da veicolo per i droplets, bypassando il metro e mezzo di distanza che intercorreva tra i commensali.

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