Scuole chiuse in Campania, Bianchi contro De Luca: "Impugneremo l'ordinanza"
Il ministro dell'istruzione prende di mira le ultime decisioni del governatore e chiede a tutti un atto di responsabilità a favore della vaccinazione
Le lezioni devono ripartire in presenza. Anche in Campania dove, ieri, il governatore De Luca ha firmato un'ordinanza che posticipa la riapertura delle scuole dell'infanzia, elementari e medie. Su questo insiste il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che, dalle pagine del Corriere della Sera, chiede a tutti un atto di responsabilità a favore della vaccinazione.
Il rientro in classe
Intervistato, il ministro afferma che bisogna "tutelare il più possibile la presenza e, con essa, i nostri ragazzi e i bambini che vengono da due anni difficili", "che hanno segnato il loro apprendimento". L'intenzione del governo, spiega Bianchi, "e' procedere con i calendari gia' definiti", e dunque nessun recupero delle lezioni a giugno. "Nessun governo nazionale dei grandi Paesi europei, come Francia o Spagna - sottolinea -, ha chiuso le scuole", che "devono essere le ultime a chiudere", ribadisce il ministro. "Il ricorso massiccio alla dad, oggi, come se i vaccini non ci fossero, sarebbe un errore", ripete Bianchi, che individua proprio nella profilassi il motivo per mantenere le lezioni in presenza. "Rispetto all'anno scorso c'e'", spiega, "una grande differenza: il vaccino", che e' "lo strumento per tutelare la scuola, per un ritorno alla normalità". E dunque a tutti chiede "un atto di responsabilità", ovvero: "acceleriamo la vaccinazione".
Il ricorso contro la Campania
Il presidente De Luca ha deciso di andare controcorrente e chiudere le scuole nella sua regione. Ma "la legge è molto chiara - spiega Bianchi - permette ai presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie. Queste condizioni oggi non ci sono". Ecco perchè Bianchi ritiene che vi siano "gli estremi per impugnare quell'atto".