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Rischio zona rossa, vaccini agli anziani, contagi a Salerno e scuole aperte: De Luca a tutto campo

Il governatore della Campania fa il punto sulla diffusione del virus in alcune città citando anche il capoluogo salernitano. Non mancano le stoccate al Governo Conte sulla crisi politica a livello nazionale

C’è il rischio che la Campania possa tornare in zona rossa. A paventarlo, nel corso dell’appuntamento settimanale del venerdì, direttamente il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il quale si è soffermato a lungo sulla diffusione dei contagi in determinate aree della regione. 

La zona rossa 

In Campania "stiamo registrando un livello abbastanza elevato di positivi. Siamo in zona gialla ormai da parecchio tempo e questo sicuramente è un beneficio per le attività economiche, ma ha determinato anche dei rilassamenti gravi, che rischiano di far entrare la regione in zona rossa. Sia detto con brutalità e con chiarezza estrema - ha aggiunto De Luca - se i comportamenti non saranno di estrema prudenza e responsabilità non ci vuole niente a passare direttamente in zona rossa e a chiudere tutto. Questo pericolo sarà accentuato dall'apertura dell'attività scolastica anche per le secondarie superiori, un qualche incremento ci sarà". 

Boom di casi anche a Salerno

Il presidente della Giunta Regionale ha ribadito che "dobbiamo fare il massimo di attenzione e di prudenza, altrimenti passiamo dalla zona gialla alla zona rossa. Più che ripetere mille volte gli inviti alla prudenza non possiamo fare, ma per il 90% dipende dai comportamenti che manterremo tutti quanti noi". Poi ha parlato di alcuni "picchi di contagio estremamente preoccupanti" citando il numero dei contagi in alcuni comuni nell'ultima settimana: "A Torre Annunziata si sono registrati 260 contagi, cioè 600 positivi ogni 100mila abitanti, e segnaleremo in giornata al sindaco questa situazione perché prenda i provvedimenti del caso. A Napoli 1.238 positivi, cioè 129 su 100mila abitanti, una situazione tutto sommato tranquilla. A Salerno 276 positivi, 209 ogni 100mila abitanti, è una cifra che deve creare una qualche preoccupazione". 

La campagna vaccinale

A causa dei rallentamenti sul piano nazionale "se la quantità dei vaccini resta questa, la copertura vaccinale per la Campania non si concluderà nel 2021, come era il nostro obiettivo, ma nel 2022. Siamo in una situazione di totale precarietà non abbiamo nessuna certezza sulle forniture". Non manca una stoccata indiretta al commissario per l’emergenza pandemica Arcuri: “In questo momento in Italia non abbiamo più il ministero della salute ma un commissario per l'emergenza. Siamo nelle mani di burocrati, tecnici che qualche volta perdono la testa e vengono presi dal delirio di onnipotenza e non capiscono quali sono i limiti della propria azione e natura". “A febbraio avremo 240mila vaccini. L'altra priorità che noi abbiamo è quella di vaccinare gli anziani, quindi concentreremo l'uso delle dosi che arriveranno per coprire la fascia degli ultra 80enni. Dico agli ultra 80enni - ha precisato De Luca - che possono dare la propria adesione, cioè aderire alla campagna di vaccinazione, sul sito web della Regione Campania o tramite il medico di medicina generale o tramite la farmacia di fiducia". 

Il ritorno in classe

De Luca si è soffermato anche sul ritorno in presenza previsto per le scuole secondarie superiore da lunedì 1 febbraio e no solo. "Non credo di dover spiegare la differenza tra un'ordinanza e una raccomandazione. Le autorità scolastiche rimangono titolari in via esclusiva della programmazione dell'attività scolastica. Nella raccomandazione che abbiamo pubblicato ieri abbiamo proposto a tutti i dirigenti scolastici alcune riflessioni, perché da lunedì a oggi siamo stati inondati di sollecitazioni di diverso segno. Non abbiamo eliminato il piano di trasporti aggiuntivi che rimane pienamente a disposizione. Decidano i dirigenti scolastici qual è la forma di organizzazione più rispondente alle esigenze didattiche, del corpo docenti, delle famiglie. Non è materia su cui possiamo decidere, salvo motivazioni sanitarie che ci obbligano a fare ordinanze vincolanti, ma in questo caso parliamo di una raccomandazione".

I dubbi sulla raccomandazione

La stoccata politica al governo

De Luca si è soffermato, inizialmente, anche sulle dimissioni del premier Conte: "Come previsto il governo è entrato in crisi, so che tutti avete brividi di commozione quando ascoltate le dichiarazioni delle diverse delegazioni parlamentari non voglio privarvi di questa commozione, tenetevela tutta per voi. Ci sentiamo tra una settimana, dieci giorni, non perdiamo tempo". Poi ha ironizzato: "Alcuni ministri di questo governo in altri Paesi non sarebbero stati presi nemmeno come parcheggiatori abusivi".

L'affondo contro il M5S

"Per dieci anni il Movimento 5 Stelle ha sostenuto che bastava un avviso di garanzia per mettere all'indice chiunque, soprattutto chi ricopriva incarichi di responsabilità. La vita di tante persone è stata rovinata da questa demagogia pseudo giustizialista, ma oggi molti esponenti hanno cambiato idea ed esprimono solidarietà al sindaco di Torino, condannato ad un anno e mezzo per i fatti relativi a una manifestazione nel corso della quale ci sono stati morti e feriti. C'e' da riflettere e forse da chiedere scusa a chi in questo decennio e' stato offeso e oltraggiato nella propria dignita' per vicende giudiziarie che poi si sono rivelate inesistenti": parole dure quelle di De Luca che si scaglia contro il Movimento 5 Stelle. Nel mirino le reazioni del gruppo capeggiato da Vito Crimi alla sentenza che ha condannato la sindaca pentastellata Chiara Appendino. Dichiarazioni, a detta del governatore, contrastanti con la linea storicamente assunta dal M5S.

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