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Covid-19, De Luca: "Io come un prete, mio amen vaccinatevi tutti"

Il governatore della Campania si è soffermato anche sulla modifica del reato di abuso d'ufficio. Critiche ai giornalisti

“Mi auguro che l’emergenza Covid non ci travolga di nuovo. Ormai faccio come i preti quando concludono l’omelia, il mio amen è; vaccinatevi tutti”. Lo ha dichiarato, nelle ultime ore, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, concludendo il suo intervento alla Borsa internazionale del turismo culturale alla Reggia di Caserta. “Siamo la regione più difficile d’Italia – ha ribadito De Luca – perché la densità abitativa che abbiamo nell’area metropolitana di Napoli è unica in Europa, siamo ai livelli di Singapore. E se perdiamo il controllo del territorio ci facciamo male, altro che ‘no green pass’, ‘no vax’, ‘no pippe’. Vaccinatevi tutti, se vogliamo guardare con serenità ai mesi che abbiamo davanti”.

L’abuso di ufficio 

De Luca si è soffermato anche su un suo storico cavallo di battaglia: “Sono fra quelli che da dieci anni si stanno battendo per dire che la figura di reato dell’abuso in atto d’ufficio, così come configurata in quella legge, è una ignominia dal punto di vista dello Stato di diritto. Una figura di reato definita come violazione di leggi, norme e regolamenti, cioè tutto. Ma dietro quella norma c’è il terrore di tutti gli amministratori pubblici ad assumere una qualunque decisione”. 

Le critiche ai giornalisti 

Non è mancata una frecciata ai mass media: “Non partecipo molto alle interviste perché 9 volte su 10, soprattutto negli organi di informazione radiotelevisivi, i conduttori in realtà intervistano se stessi, non gli ospiti. Quindi i pollai televisivi servono non a far capire le opinioni di chi viene invitato, ma sono il palcoscenico per una serie di conduttori televisivi malati di protagonismo, di narcisismo, a volte palloni gonfiati, che hanno bisogno di fare ‘ammuina’ per aumentare un po’ gli ascolti, perché sennò non li ascolterebbe nessuno”. E ha aggiunto: “Sono confortato in questo mio giudizio da quello che ha scritto Papa Francesco nella sua ultima enciclica, in cui descrive questo modo di non comunicare che ormai si è affermato in quello che dovrebbe essere il luogo della comunicazione. In realtà ognuno dice quello che non interessa ad altri”.

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