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De Luca attacca ancora Fitto: "Fondi bloccati, se viene catastrofe che si fa?". Poi parla della brucellosi

Il governatore della Campania torna a criticare il ministro per il Sud

Nuovo appello del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca perché il Governo sblocchi i fondi del programma di coesione e sviluppo destinati al Mezzogiorno. "In Italia - ha ricordato il governatore nel consueto appuntamento social del venerdì - esistono due grandi canali di finanziamento, il Pnrr da un lato e il Fondo di Sviluppo e Coesione destinati all'80 per cento al Sud. Per quanto riguarda il Pnrr l'Italia fa fatica a spendere. Il ministro Fitto ripete da mesi che bisogna riprogrammare il Pnrr perché è cambiata la situazione con la guerra in Ucraina: tutto sacrosanto. Quello che non è sacrosanto è perdere mesi di tempo. Per quello che ci riguarda noi siamo interessati al secondo capitolo di finanziamento, quello dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Ma da dieci mesi sono bloccati oltre 20 miliardi di euro del fondo". "Il governo Draghi - ha ricordato De Luca - ha fatto il riparto dei fondi a luglio dello scorso anno e già ha perso quattro mesi di tempo. Poi si è insediato il nuovo Governo a ottobre e ad oggi il nulla assoluto. In questo modo si è aggiunto nuovo ritardo a quelli già accumulati e senza che un euro sia stato sbloccato. Adesso avremmo potuto aprire già i cantieri. Ho detto a Fitto se dovesse succedere un evento catastrofico in Campania che cosa facciamo? Sono bloccate tutte le risorse per la manutenzione delle strade e dei grandi patrimoni storico-artistici. Per questo la Regione non può ripetere quello che ha già fatto, prendere mezzo miliardo di euro e darlo ai comuni per la manutenzione delle strade. Lunedi - ha annunciato De Luca -  con una dose di sarcasmo - si è tenuta una riunione a Roma col ministro per il Sud per lo sblocco di questi fondi: una riunione del tutto inutile"  

La replica di FdI

La polemica anche sulle università

Sempre nel corso della diretta, De Luca ha lanciato un’altra critica al Governo: "Sulle residenze universitarie in Campania abbiamo una situazione paradossale. Noi da 14 mesi abbiamo presentato al Governo alcuni progetti di residenze universitarie, chiedendone l'approvazione: Casa Miranda, Ostello Mergellina, l'Istituto Pontificio a Santa Chiara, la residenza Tommaso De Amicis e l'ex arsenale di via Campegna a Napoli, la residenza Giuseppe Medici a Portici, l'ex convento San Vittorino a Benevento, l'ex caserma Balducci a Caserta e il secondo lotto del campus di Fisciano. Complessivamente sono 871 residenze universitarie. Da 14 mesi il Ministero dell'università non dice nulla. E' una situazione francamente sconcertante che riguarda il Governo precedente e quello attuale. Ci auguriamo che il Governo si decida a sbloccare le risorse". "In Campania ci siamo salvati - ha aggiunto il governatore - perché ormai da 4-5 anni la Regione ha varato un piano unico in Italia, il piano di trasporto gratuito per gli studenti. Ad oggi nel 2023 abbiamo dato 123mila abbonamenti gratuiti, di questi 72mila riguardano studenti universitari. Questo ci ha aiutato perché molti universitari che vivono in comuni lontani dai capoluoghi, con l'abbonamento gratuito, hanno avuto la possibilità di frequentare l'università senza essere obbligati ad affittare un appartamento o una stanza".

L'emergenza brucellosi

"La Regione è pronta - ha sostenuto De Luca - è a dare una mano sul piano economico agli allevatori per l'abbattimento delle bufale ma non ci sarà nessun passo indietro, in primo luogo per tutelare la salute dei concittadini. La brucellosi, infatti, ha effetti devastanti in relazione ai parti e agli aborti che può determinare, quindi va fatto un lavoro attento sul piano sanitario e di valorizzazione del comparto bufalino che è una grande ricchezza della nostra regione".  "A Caserta - ha sottolineato - abbiamo confermato che rimane del tutto operativo il piano per l'eradicazione della brucellosi negli allevamenti di bufale. Ho spiegato per l'ennesima volta che dei casi di brucellosi che ci sono stati in Campania la metà hanno riguardato l'area casertana e che noi dobbiamo assolutamente raggiungere obiettivi di tranquillità sanitaria, di bonifica degli allevamenti, e puntare ad avere allevamenti come si vedono in Baviera, in Olanda o in altre parti d'Italia, nella stessa area casertana, come nella Piana del Sele, dove ci sono imprenditori bufalini che hanno senso del futuro, che capiscono che per difendere la qualità delle produzioni, dobbiamo estirpare la brucellosi

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