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Covid-19, De Luca: "Se non stiamo attenti rischio zona rossa". Poi dà un consiglio a Draghi citando il Vangelo

Il governatore si mostra preoccupato per i ritardi riguardanti l'arrivo dei vaccini: "Se continuiamo con questo ritmo ci metteremo 2-3 anni a completare le vaccinazioni di 4milioni 600mila cittadini campani"

Dalle preoccupazioni per il diffondersi del Covid-19 per i “mancati controlli”, alla campagna vaccinale, ai consigli rivolti al premier Draghi citando finanche il Vangelo, ai progetti in cantiere: il governatore Vincenzo De Luca, nel corso del consueto appuntamento settimanale su Facebook, torna a paventare il possibile ritorno della Campania nella zona arancione. 

Il cambio di colore

"Le immagini che abbiamo visto in Campania, ma un po' in tutta Italia, hanno dato i brividi. Un rilassamento totale di domenica mattina con migliaia di ragazzi, gran parte senza mascherina, qualche grande città della Campania completamente abbandonata a sé stessa. In questa situazione è inevitabile tornare in zona arancione e, se non stiamo attenti, in zona rossa". Poi ha precisa:  "Ad oggi dobbiamo ribadire che le scelte nazionali sono state diverse da quelle che avremmo fatto come Regione Campania. Il Governo precedente ha scelto la logica delle mezze misure, la logica delle diverse zone e della rincorsa all'epidemia anziché quella della prevenzione dell'epidemia. Questa è una logica che a mio parere continuerà a produrre incertezze, a mettere a dura prova il sistema nervoso degli italiani.  Continuiamo ad andare avanti così, stop and go. Un autentico calvario. Il dato che resta impressionante in Italia è che i controlli sono diventati ormai inesistenti. Non troviamo più per strada una pattuglia di polizia municipale, di Stato, Carabinieri o Finanza impegnata nel controllo anti Covid. Questa è la realtà".

La preoccupazione per i morti

La campagna di vaccinazione

"Se arrivano i vaccini avremo a inizi aprile 500 mila persone vaccinate. Se continuiamo con questo ritmo però, a causa dei mancati arrivi di dosi di vaccino, ci metteremo 2-3 anni a completare le vaccinazioni di 4milioni 600mila cittadini campani" ha avvertito De Luca: "A volte mi capita di ascoltare nei notiziari televisivi notizie francamente un po' irresponsabili di chi si propone come destinatario di decine di milioni di dosi di vaccino tramite gli intermediari. Noi stiamo lavorando per acquistarli anche all'estero, ma avendo chiaro che somministriamo i vaccini solo quando sono certificati dalle autorità di controllo sanitario europee e nazionali. L'acquisto dei vaccini non può diventare oggetto di propaganda sgangherata, sarebbe bene farla finita". E rilancia: "Ci stiamo muovendo sul piano internazionale per acquistare alcuni milioni di dosi di vaccino. Alcuni presidenti di Regione si stanno attivando, noi ci stiamo attivando per avere i milioni di dosi di vaccino che ci servono, in attesa che sia autorizzato il vaccino Johnson & Johnson, che è molto fruibile perché monodose, ma al momento non abbiamo alcuna certezza”. "Per la campagna vaccinale nelle scuole abbiamo, ad oggi, 96mila prenotazioni. Dall'inizio della prossima settimana sara' attiva anche la piattaforma per i docenti universitari" ha aggiunto il governatore. 

Il consiglio a Draghi

Durante il suo intervento sui social, De Luca si è soffermato anche sul nuovo presidente del consiglio: "Credo che sia da apprezzare lo stile di Mario Draghi assolutamente antiretorico, molto scarno, semplice, credo che sia un elemento apprezzabile in una cornice di politica politicante che ha stancato, per mesi e anni di orientamento verso i tweet, politiche gridate, bene la semplicita' di Draghi. Bene anche la grande fiducia che Draghi riscuote nei mercati finanziari internazionali - ha aggiunto - poi le dichiarazioni programmatiche sono inevitabilmente generiche, capitoli solo accennati, sul tema della giustizia oltre ad affermazioni condivisibili e normali non abbiamo altro. Bene l'impegno per una operazione di snellimento della burocrazia nel nostro paese", ha sottolineato l'ex sindaco che,poi, si spinge a dare un consiglio al premier: "Ricordo a Draghi quanto scritto nel Vangelo Secondo Luca, credo capitolo sesto: guai quando tutti gli uomini parleranno bene di voi. Sia prudente e diffidente, i troppi incensamenti non servono. Serve dimostrare con i fatti che e' il cambiamento della realta' quello che conferma l'efficacia del governo".

L’appello a Carfagna per il Sud

"Io sono fra quelli che ritengono che il recovery plan, questi 200 e passa miliardi di fondi europei, debbano essere un'occasione per consolidare l'unità nazionale, non per fare guerre di religione. E' un'occasione per essere più Italia, ma dobbiamo sapere che consolidiamo l'unità nazionale sia valorizzando le locomotive produttive del Nord, sia recuperando il divario territoriale e sociale che pesa ancora sul sistema Italia" ammonisce De Luca: "Dobbiamo dire con chiarezza ai nostri amici delle Regioni del Centro-Nord che gli investimenti che arrivano al Sud, e devono arrivare in maniera superiore in proporzione alla percentuale di abitanti che ha il Sud, in larga misura ritornano al Nord. Il 70% delle forniture che vengono impiegate nel Sud provengono dall'apparato produttivo del Nord Italia. Dunque abbiamo tutti, Nord, Centro e Sud, interesse ad avere un programma di rilancio dell'Italia equilibrato, attento alle ragioni delle aree sviluppate ma che abbia la lucidità di capire che superare il divario tra Nord e Sud è nell'interesse del sistema Paese. Noi ci muoveremo in questo modo, senza logiche di lamentazione insopportabili, ma avendo accettato già da tempo di essere collocati sul piano dell'efficienza, del rigore amministrativo, pronti ad accettare la sfida della competizione anche internazionale". De Luca ha concluso esprimendo l'augurio "di essere supportati nella battaglia per avere risorse adeguate per investimenti del Sud anche dal nuovo ministro del Mezzogiorno, l'onorevole Mara Carfagna cui faccio gli auguri di buon lavoro, e ci auguriamo di poter non subire una logica di investimenti che, anche per la composizione del Governo, ci pare molto orientata verso realtà del Centro-Nord del Paese" conclude l'ex sindaco di Salerno. 

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