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Nuovo Dpcm 3-4 dicembre: cosa cambierà, le anticipazioni

Qualche giorno prima di Natale, come riporta Today, dovrebbe entrare in vigore il divieto di spostamento tra le Regioni. Una misura che non dovrebbe riguardare chi ha la residenza in un'altra regione o chi dovrebbe fare rientro nel proprio domicilio

Sarà il più complesso da mettere nero su bianco, il prossimo Dpcm del 3-4 dicembre. Se nel corso della prima ondata eravamo stati tutti colti di sorpresa dalla portata dell'epidemia, e i Dpcm di primavera con chiusure generalizzate erano stati accettati come inevitabili, il modo in cui l'Italia ha approcciato il risorgere del virus da settembre in avanti ha sollevato più critiche, molte circostanziate e comprensibilissime. Come riporta Today.it, il Governo guidato dall'avvocato di Volturara Appula Giuseppe Conte sembra aver esaurito quel credito di fiducia accordatogli dagli italiani (e forse pure il supporto pieno dei partiti che lo sostengono, viste le quotidiane voci di rimpasto che rimbalzano sui giornali), e il prossimo Dpcm non può fallire nel trovare il giusto equilibrio tra almeno tre aspetti: la necessità di non far risalire la curva dei contagi in occasione del Natale e scongiurare una terza ondata, l'obbligo morale di fare tornare a scuola in presenza tutti gli studenti in tempi ragionevoli, la volontà di salvaguardare il più possibile le attività economiche, con misure che consentano ai negozi di riaprire senza però che si creino assembramenti (ad esempio, si pensa ad orari prolungati anche serali).

Cosa succederà

Ma cosa esattamente prevede il nuovo Dpcm del 3-4 dicembre quindi? Quasi certo il blocco della mobilità tra le Regioni, con poche deroghe. Le misure del nuovo Dpcm per affrontare l'emergenza coronavirus saranno al centro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocata dal vice presidente Giovanni Toti in seduta straordinaria per domani alle 17 solo in videoconferenza. Ci sarà un unico punto all'ordine del giorno che prevede l'esame delle proposte per i diversi provvedimenti di carattere sanitario, sociale, economico e organizzativo da adottare con il prossimo Dpcm.  Il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte verrà varato a inizio dicembre, tra il 3 e il 4 del mese. Sarà plasmato anche in base al confronto tra governo e regioni anche se l'impianto del provvedimento si va delineando sulla base di una linea prudenziale, come del resto per le misure adottate nelle ultime settimane nel contrasto all'emergenza Covid in Italia. Sono giorni intensi nei palazzi romani. Decreto Ristori quater, nuovo Dpcm, Recovery plan, il nodo del Mes e l'aggiornamento del programma di governo. Fitta l'agenda dell'esecutivo, impegnato in una difficile mediazione con le Regioni e all'interno delle stesse forze di maggioranza sulle ulteriori restrizioni. Il vertice di venerdì scorso non ha chiuso il cerchio, e nuove riunioni e contatti si sono susseguiti per tutto il week end. Ora si attende un ulteriore passaggio al tavolo con Cts e enti locali prima della firma del premier, che dovrà essere posta entro giovedì.

Mobilità tra Regioni, limitazioni agli spostamenti, ricongiungimenti familiari

Qualche giorno prima di Natale, come riporta Today, dovrebbe entrare in vigore il divieto di spostamento tra le Regioni. Una misura che non dovrebbe riguardare chi ha la residenza in un'altra regione o chi dovrebbe fare rientro nel proprio domicilio. Nella zona arancione, secondo le regole già in vigore, non è consentito lasciare il proprio Comune. Più libertà di movimenti per chi vuole raggiungere la propria seconda casa all'interno della zona gialla prima del blocco. Per chi andrà all'estero, in particolare per sciare nei Paesi che mantengono gli impianti aperti, si profila la quarantena al rientro.  I ristoranti dovrebbero restare chiusi il 25 e il 26 dicembre, mentre i negozi resterebbero aperti in tutto il periodo delle Feste fino alle 21 per evitare assembramenti. Per quanto riguarda bar e ristoranti sarebbero comunque in vista allentamenti, per esempio con l’apertura nelle zone arancioni (più difficile l’estensione alle zone rosse). In ogni caso, con limitazioni precise e non aggirabili (numero massimo di posti a tavola, per esempio sei). Per quanto riguarda l’orario, con ogni probabilità la misura sarà coordinata con l’eventuale coprifuoco, che potrebbe essere spostato alle 23, o alle 24. Dovrebbero invece restare ancora chiuse determinate attività come palestre e discoteche. Niente indiscrezioni per ora su cinema, teatri, mostre e musei.

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