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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Inaugurazione dell'anno giudiziario: presentata la relazione della Corte d'Appello di Salerno, dai reati minorili al narcotraffico

Presentata la relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto della Corte d'Appello di Salerno

Si è tenuta oggi la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario: per l'occasione, è stata presentata, dalla presidente Iside Russo, la relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto della Corte d'Appello di Salerno.

I processi

Per iniziare, è emerso che tra il 2015 e il 2022, cala il numero delle pendenze civili e delle pendenze penali nel giudizio d'appello e, al contempo, si osserva una riduzione della durata dei processi.La relazione dedica un capitolo a un bilancio di 7 anni. Nella giurisdizione civile, il 31 dicembre 2015 le pendenze complessive erano pari a 8.695 e le cause ultrabiennali pendenti erano 4.259 e ne costituivano quasi la meta' (48,98%); il 31 dicembre 2022 le pendenze ammontano a 4.028 e le cause ultrabiennali pendenti sono 1.031 pari al 25,6% del totale. Quindi, la diminuzione dell'arretrato e' stata pari a 75,79%. Quanto alla durata, il 31 dicembre 2015, il giudizio dinanzi alla Corte durava 712 giorni, mentre il 31 dicembre 2022 si snoda in 346 giorni, "una durata quasi dimezzata", si legge. Nella giurisdizione penale, il 31 dicembre 2015 pendevano 862 processi ultrabiennali, pari a 26,51 % sul totale delle pendenze che erano 3.255; il 31 dicembre 2022 sono solo 38 i processi che costituiscono l'arretrato, pari al 2,56% del totale che e' di 1.481 procedimenti, con una diminuzione del 95,59%. Per la durata, nel 2015 il processo d'appello durava 516 giorni, ma "gia' nel 2018 la Corte e' stata la prima in Italia come durata piu' breve"; al 31 dicembre 2022 il giudizio d'appello si conclude in 224 giorni, con una diminuzione del 56,6%.

I reati minorili

"La matrice comune che caratterizza la natura dei reati registrati in questo ultimo anno è che la maggior parte di essi (risse, lesioni gravi e gravissime, tentati omicidi, stalking, minacce semplici o gravi) sono il sintomo del disagio vissuto dai minori del distretto. Il fenomeno di cui parliamo è, si badi, un fenomeno nazionale ma esso assume nel distretto di Salerno connotati particolari: l'aggressività dei minori salernitani non è frutto di disagio sociale ed economico, disagio che caratterizza la maggior parte delle azioni violente dei coetanei della limitrofa Napoli, ma piuttosto un disagio potremmo definire esistenziale". "Litigare, aggredire, offendere - viene specificato nella relazione - sembrano essere per i giovani salernitani normali affermazioni della propria personalità. Ormai i minori girano la sera, ancorche' in previsione di semplici uscite tra amici, con in tasca strumenti atti ad offendere. Insomma, i coltelli, i tirapugni sono diventati oggetti che potremmo definire di moda che i giovani salernitani trovano indispensabili come il telefono cellulare. E questo perchè la risoluzione di una discussione, di una disputa, di uno scontro viene dai ragazzi meglio affrontata armi in pugno". "E che di disagio esistenziale si tratti è ' evidente nel fatto che tali condotte illecite sono a volte messe in atto da minori provenienti da famiglie normo-costituite e prive di problemi economici".

Narcotraffico

Circa il narcotraffico, "l'aspetto principale da mettere in risalto è, da un lato, la conferma della tradizionale configurazione strutturale e dinamica della criminalità organizzata che assume una fisionomia disomogenea a seconda delle aree geografiche, dall'altro, la rapida ascesa sulla scena del crimine organizzato di gruppi nuovi emergenti dediti essenzialmente al narcotraffico, che comunque non hanno la capacità di radicarsi stabilmente sul territorio", riporta la relazione sull'amministrazione della giustizia. Nel salernitano, le relazioni dei procuratori della Repubblica presso i tribunali del distretto "individuano quattro distinte aree geo-criminali, caratterizzate dalla presenza di clan che esercitano la loro influenza, in genere evitando reciproche interferenze: l'agro nocerino-sarnese, la citta' di Salerno, la piana del Sele e il Cilento". In particolare, "viene confermata la valutazione del procuratore della Repubblica di Salerno che lo scorso anno ha messo in risalto la rilevanza che il fenomeno criminoso associativo ha assunto nella cittò di Salerno l'autonomia acquisita dalla criminalità organizzata operante nella città, unitamente alle particolari modalità di intervento sul tessuto socio-economico-politico, tanto da superare l'individuazione tradizionale di tre contesti territoriali (agro nocerino-sarnese, Salerno agganciata alla piana del Sele, il Cilento)".

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