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Lockdown a Natale e Capodanno, pronte le nuove restrizioni del Governo

Il governo Conte lavora a restrizioni per tutta Italia in vigore dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 3 gennaio. Possibile la zona arancione negli altri giorni

Il Natale 2020 in zona rossa per otto giorni dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 3 gennaio con la possibilità di restrizioni da zona arancione negli altri giorni. La deroga per il pranzo allargato a due congiunti. E un nuovo Dpcm in arrivo nelle prossimo ore, forse accompagnato anche da un decreto legge. Questa la mediazione - come riporta Today.it - individuata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul lockdown delle festività prossimo venturo dopo cinque ore di riunione con il governo. Ma i giochi non sono ancora fatti. 

La trattativa

Ieri sera, dopo che il governo aveva annunciato alle Regioni l'intenzione di proclamare la zona rossa in tutta Italia dal 24 dicembre al 7 gennaio e in seguito alle prime proteste degli enti locali e dell'opposizione il premier ha  proposto una mediazione ai ministri del Partito Democratico e di LeU, fautori della linea dura, e al MoVimento 5 Stelle e Italia Viva, che invece non volevano sentir parlare di restrizioni a Natale. 

Le ipotesi in campo 

Il nuovo piano, non ancora però approvato, prevede:

  • una zona rossa in tutta Italia nei giorni 24, 25, 26 e 27 dicembre 2020 e 31 dicembre, 1, 2 e 3 gennaio 2021;
  • una zona arancione con chiusura dei negozi e limiti alla libertà di spostamento nei giorni precedenti (dal 21 dicembre?), dal 28 al 30 e poi fino all'Epifania compresa;
  • una deroga, ancora tutta da comprendere nelle sue funzionalità, al divieto di spostamenti tra comuni - ed eventualmente anche all'interno di uno stesso comune in caso di ripristino della zona rossa - per i due congiunti più stretti in occasione del cenone della vigilia di Natale e del pranzo del 25;

Questa deroga, di cui ha parlato ieri l'agenzia di stampa Ansa, è ancora nebulosa nella sua messa in pratica e non si capisce né come possa essere tradotta in norma né come ne possa essere controllato il rispetto, visto che il domicilio è inviolabile. Il tutto verrebbe attuato attraverso un nuovo Dpcm. All'interno del governo si discute anche se non sia il caso di chiudere il prossimo weekend, il 19 e 20, quando non c'è ancora il divieto di spostamento tra regioni gialle e si rischia un maxi-esodo. Ma l'idea sembra sfumare, il Viminale l'ha sconsigliato: troppo forte il pericolo di fuga dalle città e tensioni, se scatterà il blocco. 

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