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Salerno tifa per il pugile Dario Socci: in palio il titolo pesi welter

Avrà tutta la città al proprio fianco, incollata al televisore per la diretta su Raisport. Si è preparato, ha sgobbato, è pronto a far sventolare lo stendardo granata che ha già fatto da sfondo, sul ring, ad altri successi

La storia nei guantoni: Daro Socci con un pugno può regalare una carezza a Salerno e restituirle il titolo italiano che manca dai tempi del grande Vincenzo Limatola. Socci, che avrà tutta la città al proprio fianco, incollata al televisore per la diretta su Raisport (venerdì 13 novembre, ore 22), può conquistare il titolo italiano dei pesi welter. Si è preparato, ha sgobbato, è pronto a far sventolare lo stendardo granata che ha già fatto da sfondo, sul ring, ad altri successi.

I dettagli

Il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli lo ha incontrato a Palazzo di Città. Il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, ha realizzato nei giorni scorsi una originale intervista in sua compagnia. "Lunga carriera da professionista all'estero partendo da New York, passando per Germania, Messico, Giappone. Adesso sono ritornato alla base con il titolo massimo, il titolo nazionale. E' stato un percorso avvincente ed a 32 anni spero di coronare tutto con un importante risultato. La mia categoria è i pesi welter, quindi il limite di 66,7 chilogrammi, subito prima di pesi superwelter e medi. Disputerò un incontro a Mantova, pratico questo sport da diciassette anni, dieci dei quali da professionisti. Le cicatrici mi fanno compagnia. Durante la preparazione mi alleno tredici volte a settimana - dice Socci -. L'allenamento pre incontro dura otto, nove settimane, abbinato ad una dieta drastica e alla idratazione". Sono ormai 29 anni che Salerno aspetta il titolo: Socci porterà con sé sul ring le aspettative e il peso di una città. L'avversario è calabrese, originario di Crotone, campione in carica. Si chiama Tobia Giuseppe Loriga. Il soprannome di Socci è Italian Trouble, che ha tatuato anche sul collo. Il suo angolo ha sul petto il simbolo dell'ippocampo che per Salerno ed i salernitani è seconda pelle. Ora in guardia: un pugno, quello decisivo, per regalare una carezza a Salerno e riscrivere la storia.

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