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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pagamenti alle imprese, lo studio di Cribis: Campania terzultima per puntualità

Secondo lo studio Pagamenti aggiornato al 31 marzo scorso l’emergenza sanitaria ha fatto rilevare un aumento dei ritardi dei pagamenti delle imprese ai loro fornitori oltre 30 giorni a Imperia, Sondrio, Rieti, Trieste, e Savona

Ritardi nei pagamenti alle imprese. Con il 23,6% di quelle che pagano alla scadenza i propri fornitori, la Campania risulta essere terzultima nella classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 31 marzo 2021. Un paradosso, se si pensa che è la stessa regione con il maggior incremento di pagamenti puntuali (+7,8%). Diminuiscono (-1,9%) invece i ritardi gravi ma la Regione è alle spalle di Sicilia e Calabria fra quelle con il primato negativo di pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo.

La situazione nelle province

Fra le province campane, Benevento (-4,5%), Napoli (-3,7%) e Caserta (-3,4%) fanno segnare un decremento dei ritardi gravi; Benevento e Napoli sono inoltre quelle con l’aumento più elevato di pagamenti puntuali (rispettivamente +8,9% e +8,7%). Nella classifica delle province, in regione la migliore è Benevento (77°), seguita da Avellino (79°), Salerno (87°), Napoli (92°) e Caserta (101° e settima in assoluto fra le province italiane meno virtuose). A confronto con lo scorso dicembre, Napoli guadagna 3 posizioni, Salerno, Benevento e Avellino 2, Caserta una.

Pagamenti alle imprese, i ritardi 

Secondo lo studio aggiornato al 31 marzo scorso l’emergenza sanitaria ha rilevato un aumento dei ritardi dei pagamenti delle imprese ai loro fornitori oltre 30 giorni a Imperia, Sondrio, Rieti, Trieste, e Savona. Nel primo trimestre del 2021, con il perdurare dell’emergenza Covid-19, i ritardi gravi (oltre 30 giorni) nei pagamenti delle imprese sono aumentati soprattutto in Umbria, Liguria, Trentino-Alto Adige e Marche. Sono invece diminuiti in Basilicata (-4,6%), Campania (-1,9%) e Valle d’Aosta (-1,5%). 

Le ripercussioni dell’emergenza sanitaria sono evidenti in quelle province dove, rispetto all’ultimo trimestre del 2020, le imprese fanno rilevare un sensibile incremento dei pagamenti oltre i 30 giorni: Imperia, Sondrio, Rieti, Trieste, Savona, Rimini, Grosseto, Fermo, Belluno, Perugia. Le aziende italiane che pagano puntualmente clienti e fornitori rappresentano il 36,5% del totale, un dato superiore del 4,6% rispetto a quello dello stesso trimestre nel 2020, quando l’emergenza Covid-19 era appena iniziata, mentre le imprese che effettuano i pagamenti in grave ritardo sono il 13,1% (+23,6% rispetto a fine marzo 2020). Il Nord Est si conferma l’area geografica più affidabile, con il 44% dei pagamenti regolari, mentre il Sud e Isole sono le zone dove le imprese incontrano maggiori difficoltà: solo il 24% delle aziende, infatti, rispetta i tempi di pagamento.

Ai vertici del ranking regionale dei pagamenti puntuali troviamo Lombardia (45,6%) ed Emilia-Romagna (44,8%), seguite da Veneto (44%), Marche (42,9%) e Trentino - Alto Adige (42,7%). In ultima posizione la Sicilia, dove solo un’impresa su 5 adempie nei termini i propri obblighi di pagamento (20%), e che è preceduta da Calabria (20,9%) e Campania (23,6%). Sicilia, Campania e Calabria si aggiudicano inoltre il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni, rispettivamente con il 23,1%, il 22,8% e il 20,5%.

Le province

 A livello provinciale, la più virtuosa è Brescia che torna in vetta alla graduatoria nazionale, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Trento. In coda alla classifica regionale resta Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Crotone, Palermo e Siracusa. Le province che rispetto alla fine del 2020 hanno guadagnato più posizioni nel primo trimestre dell’anno sono Oristano, Torino, Parma e Taranto. Quelle che hanno perso più terreno sono state, invece, nell’ordine Rieti, Pescara e Teramo. Le microimprese, con il 38,5% di pagamenti alla scadenza, sono le più virtuose ma registrano anche la maggiore quota di ritardi gravi (14%, a fronte del 9,7% delle piccole, del 6,8% delle medie e del 6,3% delle grandi). Per quanto riguarda i settori, rispetto a dicembre 2020 il commercio al dettaglio è il settore con l’incremento più elevato di ritardi gravi (+4,5%), seguito da agricoltura, foreste, caccia e pesca (+4,1%) e servizi finanziari (+3,3%).
 

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