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Stop al Superbonus: l'appello di Lombardi (Federcepicostruzioni)

Antonio Lombardi: "Il governo torni sui suoi passi e fermi un provvedimento che potrebbe produrre effetti devastanti non solo per l’edilizia, ma per l’intera economia del paese"

E' allarme tra i costruttori per lo stop alla cessione dei crediti del Superbonus deciso dal governo. Sono molti gli appelli da parte delle associazioni di categoria affinchè l'esecutivo Meloni ci ripensi.

L'appello

In prima linea il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi: "Il governo torni sui suoi passi e fermi un provvedimento che potrebbe produrre effetti devastanti non solo per l’edilizia, ma per l’intera economia del paese. Il blocco totale della cessione dei crediti – continua – in un momento in cui peraltro regna assoluta incertezza sulla monetizzazione dei crediti già maturati per lavori già eseguiti, rischia di affossare l’intero comparto. Come pure la decisione di impedire alle pubbliche amministrazioni di acquisire i crediti incagliati. Si sta deliberatamente o superficialmente spingendo migliaia di imprese verso il tracollo".

Lo stop alla cessione dei crediti

Dall'associazione di categoria spiegano come: "Il blocco deciso dal governo per salvaguardare i conti pubblici (pur a fronte di numerosi studi che invece rimarcano la convenienza di questo strumento da vari punti di vista, dalla sicurezza al contenimento del consumo energetico) varrà già da questo mese, per le pratiche presentate a partire dal 17 febbraio".

"Il decreto conferma il divieto per gli enti locali di acquistare i crediti delle imprese edili a corto di liquidità – aggiunge Lombardi –Così si colpisce duramente un settore già duramente provato dalle continue modifiche legislative degli ultimi mesi. Si colpisce un comparto colpevole solo di aver rispettato le leggi dello Stato. Si blocca la transizione energetica e l’adeguamento sismico di oltre 9 milioni di fabbricati, si stroncano le residue speranze di ottenere liquidità dagli enti locali per crediti incagliati da mesi. Sono già circa 90 mila i cantieri bloccati per mancanza di liquidità: 40 mila imprese devono cedere oltre 25 miliardi di crediti nei cassetti fiscali e sono a rischio fallimento. È una situazione drammatica – conclude il presidente Lombardi – che deve purtroppo indurre tutti gli operatori dell’edilizia a riflettere. È giunta probabilmente l’ora di attivare iniziative dure e ferme affinché tutti capiscano la gravità della situazione".

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