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Vaccini al Ruggi: dal 4 gennaio riprende la campagna, l'appello di Polichetti (Fials)

Il dottor Polichetti: "E' impensabile ipotizzare di risolvere il tutto in tempi stretti: l'emergenza finirà solo quando saranno registrati zero casi a livello mondiale"

Da lunedì 4 gennaio, riprende la campagna vaccinale anti-Covid al Ruggi di Salerno. Come è noto, la somministrazione dei vaccini interessa il personale medico e paramedico ed avviene nei locali nel polo didattico per le discipline sanitarie, sempre nel plesso del nosocomio cittadino, al piano rialzato.

La procedura

Complessa, la procedura, in quanto i soggetti vaccinati restano in osservazione fino a un massimo di 6 ore, a seconda del profilo anamnestico inerente a eventuali allergie o patologie. Notevole, l'adesione da parte degli operatori sanitari salernitani, più esposti al Covid.

"Dopo il vaccino al personale ospedaliero, dovrebbe seguire quello dei dipendenti dell'Asl e poi quel polo allestito per le vaccinazioni, dovrebbe essere usato anche per la cittadinanza- ha detto il dottor Mario Polichetti, segretario della Fials di Salerno che sarà vaccinato il 4 gennaio-  All'atto del primo appuntamento, viene già fornita la data del richiamo dopo 21 giorni. Il vaccino si deve fare in quanto dimostrazione di maturità, serietà e civiltà: consente a noi operatori di lavorare meglio. Certamente il percorso è lungo e bisogna che le persone capiscano che l'emergenza finirà tra qualche anno: i tempi per la vaccinazione di massa non sono brevi e in questa pandemia serve considerare i tempi per la popolazione mondiale che sono ancora più lunghi", ha sottolineato il noto ginecologo salernitano.

L'appello

La pandemia ci ha consentito di rivedere le priorità: quando si parla di benessere mondiale, lo si deve fare innanzitutto da un punto di vista sanitario. Il Covid ci ha insegnato che, dinanzi ad un'emergenza sanitaria, si abbattono le differenze di carattere economico e sociale tra le persone, in quanto il virus può colpire chiunque e, per via dei contatti e dei collegamenti, contagiare chiunque.

Ecco perchè è impensabile ipotizzare di risolvere il tutto in tempi stretti: l'emergenza finirà solo quando saranno registrati zero casi a livello mondiale.

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