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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Le Neoplasie dell'anziano: giornata di studi al Ruggi di Salerno

Molti e qualificati gli interventi dei relatori, a partire dal prof. Carmine Vecchione, direttore del Dipartimento Universitario, cardiologo,che con il suo gruppo di ricerca si è sempre occupato di Aging identificando anche un gene, in Cilento, responsabile della longevità

Al via domani, 29 novembre, alle ore 9, nell’Aula Scozia dell’Ospedale Ruggi di Salerno in via San Leonardo, il convegno “Le neoplasie nell’anziano. Miglioramento dei risultati nei pazienti anziani con tumori maligni addominali”, organizzato dalla UOC di Chirurgia generale dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno diretta dal prof. Alessandro Puziello.ù Molti e qualificati gli interventi dei relatori, a partire dal prof. Carmine Vecchione, direttore del Dipartimento Universitario, cardiologo,che con il suo gruppo di ricerca si è sempre occupato di Aging identificando anche un gene, in Cilento, responsabile della longevità, Bruno Amato segretario della società italiana di chirurgia geriatrica, Maria Masocco, ricercatrice romana dell'Istituto Superiore di Sanità e responsabile del progetto PASSI d'Argento, Sergio Sandrucci, uno dei massimi esperti di sarcomi e tumori rari, componente della ESSO (la Società Europea di Oncologia Chirurgica), Piergaspare Palumbo, responsabile della Day e Week Surgery della Sapienza di Roma e tanti altri, per una giornata che si preannuncia di alto profilo professionale e formativo.

Il gene

L’invecchiamento della popolazione nei paesi occidentali impone un’attenzione sempre maggiore per la cura delle neoplasie in età avanzata, perché sempre maggiore  è il numero di pazienti anziani affetti da cancro. L’Italia è il paese con il più alto indice di vecchiaia al mondo. In particolare negli ultimi decenni si è avuto un notevole incremento dell’aspettativa di vita, che nel corso di circa un secolo è quasi raddoppiata. Per ciò che concerne le neoplasie, il 63,7 % colpiscono l’età anziana ed è stato calcolato che in questa fascia il rischio di tumore è 40 volte superiore ai giovani. Per effetto di questo processo di invecchiamento esiste una popolazione “a rischio” che merita particolare attenzione e il mondo sanitario dovrà quindi gestire la grande quantità di risultati della ricerca scientifica e tecnologica, dei nuovi farmaci, dell’imaging, delle tecnologie interventistiche, della robotica, il tutto sempre con la cultura e la sensibilità adeguata a selezionare ciò che davvero è importante per la cura degli anziani ma senza rinunce a priori. Al fine di fornire un’assistenza ottimale al paziente chirurgico anziano, è essenziale una valutazione approfondita dello stato di salute dell’individuo: sebbene l’obiettivo dovrebbe essere una valutazione geriatrica su misura e completa ad un appuntamento preoperatorio designato,  questo obiettivo potrebbe non essere sempre possibile. Per queste ragioni si è ritenuto opportuno realizzare un approfondimento sul tema della neoplasia del paziente anziano, con l’obiettivo di analizzare criticità, opportunità di miglioramento e numerose aree di lavoro per i professionisti che a diverso titolo sono impegnati nei processi di cura e assistenza consapevoli delle dotazioni tecnico-scientifiche, ma allo stesso tempo nel rispetto dell’utente anziano e della sua famiglia.
 

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