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Cronaca

Venti mila euro a Sgarbi? Scoppia il caso sulla "ricompensa" al critico d'arte

Intanto domani il comitato No Crescent presenterà istanza di accesso agli atti al Comune di Salerno per conoscere la determina municipale con la quale è stato disposto il cachet in suo favore

20 mila euro. E' questa la cifra che Vittorio Sgarbi si sarebbe intascato per partecipare all'accensione delle Luci d'Artista di Salerno, avvenuta lo scorso venerdì. Lo scrive il quotidiano Cronache del Salernitano che si pone due quesiti: quanto è stato pagato il noto critico d'arte? E, soprattutto, chi lo ha pagato? Per il primo interrogativo si parla dunque di un compenso pari a 20.000 euro pagato a Sgarbi per la sua "comparsata" tra le strade cittadine ma anche nei pressi di alcuni cantieri privati in via di realizzazione nella città come quello del Crescent, di cui inizialmente il critico d'arte aveva espresso una opinione negativa che poi - come confermato da lui stesso - è mutata dopo la venuta a Salerno.

Ma chi lo ha pagato ? Forse i 20 mila non sono arrivati dalla casse del Comune ma, pare, che un imprenditore privato si sia sobbarcato il costo della visita. Intanto domani il comitato No Crescent presenterà istanza di accesso agli atti al comune di Salerno per conoscere la determina municipale con la quale è stato disposto il cachet in favoredi Sgarbi. "La incredibile piroetta sul Crescent da parte del critico d’arte ha suscitato stupore e ilarità, in città come in ambito nazionale - si legge in una nota del Comitato - I cittadini hanno manifestato in decine di mail inviate al comitato lo sgomento per la nuova presa di posizione del critico sul fabbricato di Bofill, passato da “ministero sovietico che rappresenta una delle opere più brutte del mondo” a complesso “bellissimo” capace, con le sue colonne doriche posticce, di rievocare la perfezione dei templi di Paestum".

Molti i cittadini che in queste ore hanno chiesto ai membri dell’associazione "se il Comune avesse previsto un compenso per Sgarbi e l’entità dello stesso. Ora il comitato, con l’istanza di accesso, cercherà di fare luce sulla vicenda". "L’intera operazione appare, in verità, costruita “ad arte”, ufficialmente per perseguire lo scopo di far presenziare Sgarbi all’accensione delle “Luci d’artista” ma in realtà prefiggendosi un obiettivo ulteriore, non dichiarato: fare dell’evento uno spot per un politico e un annuncio pubblicitario per un condominio privato. Una sorta di pubblicità a favore del Crescent, pubblicità, però, sicuramente ingannevole viste le convinte, motivate e veementi critiche di qualche tempo fa. E’ da vedere - concludono i membri del No Crescent - se e in che misura lo spot è stato pagato dalla collettività"

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