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Cronaca Amalfi

Reati edilizi e abuso d'ufficio ad Amalfi: 6 denunce, coinvolti vigili urbani

E' stato accertato che gli indagati, senza legittimi titoli, avevano realizzato un locale adibito poi ad autofficina. Nei guai anche Comandante ed Assistente della Polizia Municipale di Amalfi

I finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, hanno sequestrato un’officina meccanica in località Tovere del Comune di Amalfi. La misura cautelare, è scattata a conclusione di complesse indagini, attraverso sopralluoghi sul posto ed acquisizioni di documenti presso il Comune.

E' stato accertato che gli indagati, senza legittimi titoli, avevano realizzato un locale adibito poi ad autofficina. Inoltre, un terreno limitrofo che avrebbe dovuto avere destinazione agricola, era stato trasformato in un parcheggio. Il meccanismo per portare a compimento l’illecita speculazione edilizia, è stato possibile grazie alle irregolarità commesse proprio nella procedura di rilascio del permesso di costruire, risultato infatti illegittimo. Ipotizzato, dunque, un abuso d’ufficio a carico del Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Amalfi che aveva rilasciato il titolo.

Quattro dunque gli avvisi di garanzia notificati: al proprietario dell'area, al direttore dei lavori, al  titolare di una ditta edile ed, appunto, al responsabile del procedimento (tecnico comunale). Le accuse vanno dall’abuso edilizio, abuso in atti d’ufficio ai reati contro il patrimonio. Gli accertamenti, inoltre, hanno consentito di mettere in luce ulteriori e gravi omissioni commesse nel corso di precedenti controlli a carico della stessa struttura, nei quali era stato falsamente attestato di non aver riscontrato abusi all'interno del cantiere edile. Contestato, quindi, pure il reato di falso a carico del Comandante e di un Assistente della Polizia Municipale di Amalfi. Le opere realizzate non avrebbero mai potuto ricevere legittimazione dagli organi competenti, poiché si tratta di nuove opere ricadenti in un’area dove vige il divieto assoluto di edificabilità: va ricordato, infatti, che il manufatto ricade all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari, in una zona riconosciuta “patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO. Un vero scandalo.

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