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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Accoltellamento al Genovesi, il legale del 16enne arrestato: "Chi sa, parli"

Mentre G.I. si trova nella struttura detentiva per minori e il 16enne ferito ancora in ospedale, l'avvocato lancia il suo appello a tutti

In corso, le indagini sull'accoltellamento consumato nell'istituto Da Vinci-Genovesi e culminato con l'arresto di G.I., il sedicenne che ha ferito, durante una lite, il suo coetaneo C.S., attualmente ancora in gravi condizioni in ospedale. Mentre stamattina il vescovo Moretti si è recato all'istituto per parlare con docenti ed alunni del grave episodio, il legale di G.I., Loredana Masuccio, rivolge un appello a chiunque sappia come siano andati davvero i fatti. Pesante, l'accusa per il 16enne arrestato: si tratta di tentato omicidio. Secondo la versione del minore, però, l'accoltellamento sarebbe stato una reazione di difesa nei confronti di quel compagno di scuola che, da tempo, lo minacciava e che quel giorno lo aggredì, colpendolo con dei pugni.

A sottolineare come le vittime del grave episodio siano due, intanto, è già stata la madre dell'arrestato che, pur non giustificando la modalità di difesa del figlio, ha osservato quanto il ragazzo, peraltro mai in passato autore di atti di violenza, sia scosso e spaventato per l'accaduto. A rilasciare le sue dichiarazioni a Salernotoday.it, adesso, l'avvocato Masuccio: "E' comprensibile e condivisibile che nell'immediatezza dei fatti si mostri solidarietà e vicinanza al ragazzo in ospedale, al quale peraltro siamo i primi ad augurare una rapida ripresa - ha esordito il legale- Ma è altrettanto doveroso accertare i fatti ed i comportamenti dei due protagonisti della vicenda: il mio assistito è scosso e quando lo incontro, come prima domanda, pone sempre quella sulle condizioni di salute del sedicenne in ospedale. Mai avrebbe immaginato un epilogo del genere. Da tempo, ha raccontato, subiva pressioni a suo avviso immotivate da parte del compagno di scuola che ha poi colpito, sbagliando ovviamente. Non ha saputo gestire la sua paura in sostanza". Quindi, l'appello a chiunque potesse contribuire a far luce sulle indagini: "Il mio assistito è accusato di tentato omicidio come è noto: invito chiunque sapesse di minacce o violenze da lui subite o di qualunque altro fatto correlato alla vicenda, a parlare. In ballo ci sono le vite di due ragazzi: proprio in virtù dei principi emersi anche durante il corteo contro la violenza tenuto dagli studenti il giorno dopo l'accaduto, chi sa ha il dovere morale di non restare in silenzio, per fare chiarezza sul fatto e consentire alla verità di uscire fuori".

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