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Cronaca

Rifiuti, il sub ambito "Agro Meridionale" a rischio chiusura: la denuncia di Cgil e Cisl

Alcuni Comuni non hanno adottato le delibere necessarie ed ora la costituzione del Sad rischia di incagliarsi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Alcuni Comuni appartenenti al SAD “Agro Meridionale” non hanno adottato la delibera di consiglio comunale prevista dalla legge regionale 14/2016 di riordino del ciclo integrato dei rifiuti in Regione Campania e ciò ha determinato come da normativa vigente l’applicazione da parte dell’EdA Salerno dell’attivazione dei poteri sostitutivi per bandire la gara di affidamento del servizio di gestione unica del ciclo integrato dei rifiuti. Sul territorio costituente il SAD “Agro Meridionale” operano attualmente due società a totale controllo pubblico, la Nocera Multiservizi e la San Valentino Servizi, che gestiscono rispettivamente i servizi di igiene urbana nonché altre attività accessorie dei Comuni di Nocera Inferiore e San Valentino Torio. Queste Società, che oggi impiegano oltre 130 unità lavorative, passate attraverso percorsi virtuosi di risanamento economico e finanziario e strutturate per una gestione efficace, efficiente ed economica del ciclo integrato dei rifiuti sui territori di attuale competenza, presentano, oggi, tutte le caratteristiche e posseggono tutti i requisiti di solidità economica e finanziaria, di pianta organica, di mezzi e attrezzature, per essere “scelte”, senza necessità alcuna di bandire gare di appalto, per la gestione unica del ciclo integrato dei rifiuti del SAD “Agro Meridionale”. La scelta, però, operata da alcuni comuni, nello specifico Nocera Superiore, San Marzano sul Sarno e Roccapiemonte, stanno mettendo a rischio tale possibilità, che se non evitata in tempo, determinerà la perdita dell’attuale status giuridico di lavoratore “pubblico” per i dipendenti delle società succitate e per tutti gli altri dei diversi cantieri oggi gestiti da società private, i sicuri benefici per i cittadini-utenti del SAD derivanti da eventuali riduzioni della tariffa, il venir meno della possibilità di un controllo del canone del servizio da parte delle amministrazioni comunali facenti parte del SAD e la perdita di gestione e controllo di “natura pubblica” di un “servizio pubblico essenziale”.

Queste Organizzazione Sindacali da sempre hanno assunto una posizione a favore della gestione e del controllo pubblico, ove possibile e consentito dalle norme vigenti, del ciclo integrato dei rifiuti da parte di Società a totale controllo pubblico ed in possesso dei requisiti sanciti dalla legge regionale e dalle norme giuridiche regolanti il settore dell’igiene ambientale. Alla Governance dell’EdA Salerno, esempio virtuoso in Regione Campania per quanto fino ad oggi fatto in attuazione della legge regionale 14/2016 e da sempre sensibile ed attento alle istanze sociali caratterizzanti il territorio provinciale sia in materia di gestione e controllo che in materia di salvaguardia e tutela dei livelli occupazionali, chiediamo di usare ogni strumento legislativo a disposizione per sensibilizzare/sollecitare i Comuni che non vogliono aderire al SAD a “cambiare posizione”, attraverso la costruzione di specifici tavoli di confronto istituzionale. Da parte nostra,sia chiaro a tutti gli attori istituzionali coinvolti, non molleremo di un centimetro ed useremo ogni strumento che la legge ci mette a disposizione per la difesa del concetto di controllo e gestione pubblica della materia ambientale e del valore aggiunto insito nell’uso di società a totale controllo pubblico per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

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