Smaltimento illecito di reflui e lavoro nero: sequestrata azienda ad Albanella
Dal controllo è emerso che il sito, con una superficie di circa 22.000 mq, in assenza di qualsiasi autorizzazione allo scarico del percolato, smaltiva illecitamente i reflui aziendali che, dopo un lungo percorso, sfociavano nel torrente “La Cosa”
I Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno ispezionato un’azienda agricola della Piana del Sele per accertare le modalità di gestione dei reflui zootecnici degli oltre 600 capi bufalini allevati.
I controlli
Dal controllo è emerso che il sito, con una superficie di circa 22.000 mq, in assenza di qualsiasi autorizzazione allo scarico del percolato, smaltiva illecitamente i reflui aziendali che, dopo un lungo percorso, sfociavano nel torrente “La Cosa”, affluente del fiume Calore, tramite un sistema di canalizzazioni interrate, collegate a pozzetti appositamente realizzati. Tanto è bastato per far scattare il sequestro dell’intero stabilimento di Albanella, del valore di circa 450 mila euro. Ad aggravare il quadro di irregolarità si è aggiunto il rinvenimento, sulla sponda destra del torrente, di un deposito incontrollato di rifiuti speciali: tra gli altri, inerti di origine edilizia, ferro arrugginito, materiali plastici e scarti di lavorazione di prodotti ortivi, che alterano un’area sottoposta a tutela paesaggistica e ambientale.
Il lavoro "nero"
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Eboli hanno poi verificato la posizione dei lavoratori presenti al momento dell’accesso: tra questi, è stato rinvenuto un uomo extra-comunitario, destinatario di un decreto di espulsione pendente dal 2008, nei confronti del quale è stata pertanto avviata la procedura di allontanamento coatto. Il titolare dell’azienda è stato così denunciato a piede libero, oltre che per la violazione delle leggi ambientali, anche per l’impiego di manodopera straniera in assenza di un regolare permesso di soggiorno.