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Cronaca Pellezzano

Aldo Napoli, dal coma al risveglio: medico salvato all'ospedale Ruggi

Medico presso la struttura ospedaliera cittadina, ha raccontato la sua storia. Colpito da un arresto cardiaco durante un convegno di cardiologi, è stato operato ed è andato in coma. Dopo quattro mesi il risveglio

“Perché fuggire altrove quando l’eccellenza ce l’hai a casa” sorride Aldo Napoli, medico, mentre racconta, seduto accanto alla moglie, questa storia di buona sanità di cui è stato protagonista. Lui, che la gente l’ha sempre aiutata e curata, si è trovato un giorno ad aver bisogno di cure. “Non c’è nulla di speciale in tutto questo, è che sento il desiderio di ringraziare chi mi ha salvato e di portare a conoscenza l’opinione pubblica delle straordinarie professionalità presenti all’ospedale di Salerno” precisa il protagonista.

Aldo Napoli, medico dell'ospedale cittadino San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, è impegnato a Pellezzano, dove ricopre, tra l’altro, la carica di assessore comunale alle Politiche Sociali, per un convegno sul tema della cardiochirurgia: all’improvviso si accascia al suolo, giace inerme. Non c’è dubbio, è un arresto cardiaco: il suo cuore, già provato da un intervento all’aorta molti anni prima, sembra aver cessato di battere. Solo la presenza di tanti medici gli consente di arrivare vivo al pronto soccorso.

Quindi un lunghissimo e delicato intervento, il coma, la sofferenza, le illusioni e le delusioni non soltanto per parenti e amici. Poi, sperato e inaspettato, il risveglio. Aldo Napoli racconta nei giorni successivi che durante il coma sentiva tutto, il cervello era attivo anche se il corpo non reagiva; la nuova valvola mitralica non riusciva a far pulsare da solo il suo cuore malandato, ma la sua mente viveva. In quel periodo, trascorso tra maggio e settembre 2011, Aldo Napoli ha avuto l’assistenza di un’equipe medica, quella del professore Giuseppe di Benedetto, “di altissimo livello professionale e umano”.

"Ero consapevole - continua Aldo Napoli - delle alte professionalità presenti nell’ospedale di Salerno, ma provarle sulla mia esistenza è stata un’esperienza unica e non drammatica, ma positiva”. Medici, anestesisti, infermieri non hanno tralasciato nulla: analisi, controlli quotidiani dei valori, visite notte e giorno. Riferisce la moglie Lina: "Aldo si è risvegliato perché è stato curato a Salerno".

E qui, circondato dall'affetto della moglie e delle sue tre figlie, seguito costantemente dagli specialisti ha iniziato la riabilitazione. Il dottore Natale Marrazzo gli ha impiantato un defibrillatore sottocutaneo e il prof. Di Benedetto segue costantemente ogni piccolo passo in avanti. La famiglia Napoli ringrazia "di cuore" per questo tutto lo staff del reparto di cardiochirurgia, per la professionalità, le capacità individuali e soprattutto il rapporto umano dimostrato con i pazienti tutti. Un grande riconoscimento ed apprezzamento a tutti i medici e al personale ausiliario che ogni giorno con il loro straordinario lavoro compiono piccoli grandi miracoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

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