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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Tornano gli abusivi sul lungomare di Salerno, l'Anva: "Non è cambiato nulla"

Il presidente Pietrofesa polemizza con il rappresentante della comunità senegalese: "L'accordo con il Comune? Faccia i nomi"

Riesplode la protesta dell’Anva (Associazione Nazionale Venditori Ambulanti) di Salerno contro la presenza degli abusivi sul lungomare cittadino. Ad alzare la voce è, ancora una volta, il presidente Ciro Pietrofesa: “Tutto è rimasto così come da noi denunciato, nonostante la pomposa messa in campo di uomini e mezzi da parte del Questore di Salerno, i controlli si sono limitati alla solo giornata del 15 mattina, tra l’altro la mattina il lungomare è vuoto da ogni abusivo, e come ogni anno accade, dopo la messa in scena della vigilanza ed il controllo del territorio, lo Stato si ritira (ore 20) e gli affari illegali ritornano. Infatti alle ore 20 i controlli sono cessati, il lungomare è stato preso d’assalto dagli abusivi italiani ed extracomunitari, con varie merci tra cui oggetti contraffatti, regalando ai turisti e ai salernitani la cartolina del degrado assoluto in cui è piombata la città di Salerno”.

Insomma, il problema è legato tutto alla sicurezza. “Non dimentichiamo che alle 13 nella corsia centrale gli spacciatori erano li al loro posto a continuare i loro loschi affari, sotto il naso di tutti”. Per questo Pietrofesa si pone una serie di domande: “Quando finirà tutto questo? Quando ci saranno dei seri controlli h24 per garantire legalità ed ordine pubblico? Quando i turisti e salernitani potranno ritornare a passeggiare tranquilli sul lungomare? Intanto diamo piena solidarietà ai giornalisti che sono stati attaccati dal rappresentante della comunità del Senegal che li ha chiamati “falliti” e “corrotti” solo perché hanno pubblicato il nostro comunicato stampa, e i commenti fatti dal rappresentante senegalese sono sulla nostra pagina facebook anvasalerno”.

Per questo il referente dell’Anva esprime la solidarietà anche nei confronti di “coloro che hanno lasciato il loro commento sulla nostra pagina e che sono stati attaccati sempre dal soggetto sopra indicato, rei di aver detto ciò che tutti vedono ogni giorno sul lungomare. Solidarietà la esprimiamo anche alla Polizia Municipale di Salerno, che pur in una situazione al limite dell’ordine pubblico, e visto ciò che capita, sono i soli ad agire, e  pochi giorni fa il rappresentante sindacale ha lanciato l’ennesimo allarme sulla sicurezza della Polizia Municipale e dei cittadini sul lungomare, chiedendo a gran voce un intervento congiunto interforze per un lungo periodo, intervento anche da noi auspicato, al fine di ridurre il fenomeno criminoso che si svolge sul lungomare di Salerno”.

Di qui la polemica con la comunità senegalese: “Per il rappresentante del Senegal, il vero male è la nostra associazione, a suo dire abusiva e razzista, poiché nessun straniero (a suo dire) è iscritto con noi, difendiamo gli italiani (a suo dire) che non hanno ne autorizzazioni e ne sono in regola, però non risponde sul fatto dell’occupazione abusiva del lungomare e della vendita di oggetti contraffatti da parte della sua comunità.L’occupazione abusiva di aree demaniali (il lungomare di Salerno è area demaniale) oltre alle previste sanzioni amministrative è anche reato penale punito con 6 mesi di carcere (art. 1161 del Cod. Nav.), la detenzione e la vendita di contraffazione è reato penale punito con il carcere dai due agli otto anni (artt. 648 e 474 del C.P.).Il rappresentante della comunità dei senegalesi allude ad un accordo con il Comune fatto saltare da soggetti ignoti, se fosse vero faccia i nomi di chi ha fatto saltare gli accordi e ci dica quale era l’accordo con l’Amministrazione Comunale, che a nostra conoscenza ha proposto solo e sempre l’area di lungomare Marconi e la strada di via Tenente Carmelo Calò, a differenza della loro richiesta del lungomare di Salerno con l’utilizzo della terza corsia”.

Per Pietrofesa, dunque, “si è arrivati veramente al colmo, chi commette reati come vendere la contraffazione ed altro sono tutelati rispetto a chi opera nelle regole, questo è quello che oramai si percepisce, e quello che questi signori hanno capito, in Italia se non rispetti le regole sei tutelato e puoi fare ciò che vuoi. C’è qualcuno – si domanda - che ci fa capire cosa dobbiamo aspettare per il ripristino della legalità?”

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