rotate-mobile
Cronaca Angri

Angri, estorsione ai cantieri con le bombe: arresti confermati dal Riesame

L'indagine condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia aveva scoperto che gli indagati volevano convincere le vittime, imprenditori edili, a pagare il pizzo a suon di bombe. L'accusa maggiore era di estorsione, tentata e consumata

Conferma di tutte le misure cautelari per l'indagine sulle intimidazioni ad imprenditori di Angri e Sant'Antonio Abate. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Salerno, che ha respinto i ricorsi presentati dai legali difensori degli indagati (4 furono quelli raggiunti da misura cautelare e altri quattro invece denunciati a piede libero). Le misure applicate dal gip furono sia carcere che arresti domiciliari. L'indagine condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia aveva scoperto che gli indagati volevano convincere le vittime, imprenditori edili, a pagare il pizzo a suon di bombe. L'accusa maggiore era di estorsione, tentata e consumata, aggravata dal metodo mafioso. Con gli accertamenti partiti nel febbraio dell'anno scorso, dopo l'esplosione di un ordigno in un cantiere edile di Sant'Egidio del Monte Albino dove stava sorgendo un centro medico polispecialistico, si giunse poi al blitz di qualche mese fa. Alla base di quel gesto intimidatorio, secondo l'Antimafia, vi sarebbe stato, in danno sia dell’impresa esecutrice dei lavori che di quella committente, una richiesta estorsiva di 100mila euro. Un'estorsione tentata e già anticipata da alcune visite che gli indagati, armati, avevano fatto presso quel cantiere. Nel mirino della Dda finirono altre due imprese impegnate nella costruzione di un cavalcavia ferroviario. Chi agiva, stando a quanto raccolto dalle indagini, lo avrebbe fatto presentandosi come affiliati o ex esponenti del clan Galasso-Fontanella

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Angri, estorsione ai cantieri con le bombe: arresti confermati dal Riesame

SalernoToday è in caricamento