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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Angri

Angrì, morì dopo un malore in carcere: tre medici rischiano il processo

Nel mirino del tribunale salernitano sono finiti due medici del carcere e uno del pronto soccorso del nosocomio di via San Leonardo accusati di responsabilità colposa e omicidio colposo

Tre medici dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno sono indagati per la morte di Aniello Bruno, il pregiudicato cinquantenne di Angri, deceduto mentre era recluso nella casa circondariale di Fuorni. Nel mirino del tribunale salernitano sono finiti due medici del carcere e uno del pronto soccorso del nosocomio di via San Leonardo accusati di responsabilità colposa e omicidio colposo. L’udienza preliminare si terrà la prossima settimana dinanzi al gup Mastangelo.

La tragedia

Il 50enne fu colto da un malore mentre si trovava in cella. Lamentava dolori alla schiena. Di qui il ricovero in ospedale, dove gli furono diagnosticate anche delle coliche renali. Secondo l’accusa sarebbe stato curato superficialmente, in una prima fase, per poi essere dimesso. Quando tornò in carcere, però, durante un colloquio con la moglie, non sarebbe riuscito più a parlare dai dolori, tornando in cella. Nello stesso pomeriggio fu nuovamente trasportato al Ruggi, per essere operato presso la chirurgia d'urgenza a causa di una perforazione dell'intestino. Dopo l'operazione fu la volta della rianimazione, dove esalò l'ultimo respiro. L'ipotesi che fu fatta sul decesso portava ad una sepsi. I familiari hanno sporto denuncia sottolineando che l'uomo aveva perso 18 chili e che quel malessere si protraeva oramai da 20 giorni.  Anche l’Asl è stata citata per responsabilità civile.

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