Detenuto si sente male in carcere, muore al Ruggi: 4 medici indagati
Nel registro degli indagini sono finiti tre medici della casa circondariale di Fuorni e un medico dell’azienda ospedaliera-universitaria. Tutti sono accusati di omicidio colposo
Sono quattro gli indagati per la morte di Aniello Bruno, 50 anni, originario di Angri, detenuto nel carcere di Salerno e morto, nella notte della domenica di Pasqua, durante il ricovero all’ospedale “Ruggi d’Aragona”. Nel registro degli indagini sono finiti tre medici della casa circondariale di Fuorni e un medico dell’azienda ospedaliera-universitaria. Tutti sono accusati di omicidio colposo.
Il dramma
Il 50enne fu colto da un malore mentre si trovava in cella. Lamentava dolori alla schiena. Di qui il ricovero in ospedale, dove gli furono diagnosticate anche delle coliche renali. Secondo l’accusa sarebbe stato curato superficialmente, in una prima fase, per poi essere dimesso. Quando tornò in carcere, però, durante un colloquio con la moglie, non sarebbe riuscito più a parlare dai dolori, tornando in cella. Nello stesso pomeriggio fu nuovamente trasportato al Ruggi, per essere operato presso la chirurgia d'urgenza a causa di una perforazione dell'intestino. Dopo l'operazione fu la volta della rianimazione, dove esalò l'ultimo respiro. L'ipotesi che fu fatta sul decesso portava ad una sepsi. I familiari hanno sporto denuncia sottolineando che l'uomo aveva perso 18 chili e che quel malessere si protraeva oramai da 20 giorni.