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Cronaca Angri

Angri, a processo per aver nascosto sigarette di contrabbando nei pannelli per edilizia

Il blitz risale allo scorso 7 luglio, quando i carabinieri della stazione di Napoli Borgoloreto e il Gico di Trieste bloccarono un traffico illecito di tabacchi lavorati esteri, in grado di inondare l'hinterland napoletano e la provincia di Salerno

Pannelli coibentati per edilizia trasformati in nascondiglio per trasportare sigarette di contrabbando: tre persone di nazionalità romena saranno processate per contrabbando. Il blitz risale allo scorso 7 luglio, quando i carabinieri della stazione di Napoli Borgoloreto e il Gico di Trieste individuarono e bloccarono un traffico illecito di tabacchi lavorati esteri, sequestrando un quantitativo che, secondo i militari, era in grado di "inondare" l'hinterland napoletano e la provincia di Salerno. Gli investigatori avevano notato un autoarticolato con targa rumena in un capannone industriale nei pressi dello svincolo di Angri, sulla strada statale 268 "del Vesuvio". Dal rimorchio dell'autoarticolato stavano per essere scaricate 32 pedane di pannelli coibentati per edilizia, trasformati in contenitori per sigarette di contrabbando. All'interno del capannone furono beccati e arrestati in flagranza di reato 5 uomini, 4 rumeni e un italiano, che stavano smontando i pannelli ed estraendo le stecche di tle, per un peso complessivo di oltre 3,2 tonnellate. L'italiano arrestato era di Torre Annunziata

Davanti al giudice del tribunale di Nocera Inferiore, che interviene per competenza territoriale, dovranno difendersi C.I. , di 44 anni, M.F. , anch'egli 44enne e A.V.C. , di 40 anni. La polizia giudiziaria verificò che sotto il primo strato superiore di pannelli, erano stati creati degil spazi "scavati" al cui interno erano poi state occultate le stecche di sigarette. Davanti al giudice, gli arrestati spiegarono di essere stati contattati tempo prima da un romeno per partecipare ad uno scarico di merce. Alcuni di quelli finiti in manette, spiegarono di essere giunti a Roma con un aereo per poi mettersi in viaggio verso Napoli, in treno, alloggiando infine in albergo. Da lì, avevano ottenuto un indirizzo di un deposito di Scafati. A tutti erano stati promessi, inoltre, 300 euro subito e altri 300, alla fine del lavoro. Chi guidava il camion, invece, disse che non era a conoscenza che all'interno di quel materiale di tipo edile fossero occultate sigarette di contrabbando. L'accordo sarebbe stato fatto con persone provenienti dalla Moldavia


 

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