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Cronaca Angri

Si spararono tra loro per una casa ma in aula "dimenticano" tutto

Il processo mira a chiarire la dinamica di una sparatoria in una strada di Angri, per la titolarità di due appartamenti. Nell'ultima udienza, molti testimoni hanno però raccontato versioni differenti, contraddicendosi più volte

Troppi "non ricordo", con una ricostruzione dei fatti differente da quanto appurarono i carabinieri. E in aula c'è tempo anche per un litigio tra testimoni e parenti. Questo e altro ha caratterizzato l'udienza valida per il processo a Nocera Inferiore, a carico di sei persone accusate a vario titolo di essere state coinvolte in una sparatoria ad Angri, nel 2013, per la contesa di una casa in via Quarto. Era il 30 luglio, quando nel pomeriggio residenti e passanti assistettero ad un duello armato, con 20 colpi di proiettili esplosi e il ferimento di cinque persone. Già quando molti dei feriti si recarono in ospedale, tentarono di fornire un'altra versione. Qualcuno parlò infatti di un tentativo di rapina. Questo mentre in pronto soccorso arrivava chi con ferite alla mano, chi all’addome e chi ad una gamba, fratturata. Il motivo reale invece era riconducibile alla titolarità di due appartamenti, parte di un unico edificio. Quando il collegio del tribunale nocerino ha tuttavia ascoltato alcuni degli imputati, ha constatato la poca chiarezza in molti di loro nel ricordare quei fatti. C'è stato cih ha parlato essere rimasto in casa durante la sparatoria, per accorgersene solo dopo. Altri tre, invece, avrebbero fornito una versione differente dei fatti, contraddicendosi con i verbali che il pubblico ministero Roberto Lenza rileggeva per elevare le dovute contestazioni. Quando poi è toccato ad una delle parti offese testimoniare sui motivi di contesta degli appartamenti, ha ricevuto insulti e minacce da una signora anziana, presente nel pubblico, imparentata con uno degli imputati.  I giudici hanno provveduto ad allontanarla, per poi denunciarla per resistenza. 

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