Minacce e persecuzioni alla ex, dal processo nessun riscontro: viene assolto
Il dibattimento non ha prodotto alcun riscontro alla tesi della parte offesa, determinando invece l'assoluzione per l'imputato
Minacce di morte, insulti, telefonate continue per riallacciare la relazione. Fino al tentativo di investirla, mentre era su di un marciapiede. Il dibattimento però ha raccontato un'altra storia, portando all'assoluzione piena per un 63enne di Angri.
La storia
L'uomo - difeso dal legale Anna Vitolo - è stato assolto per non aver commesso il fatto. L'accusa era di stalking, con una denuncia sporta nei riguardi dell'imputato dalla ex compagna, con la quale l'uomo aveva vissuto in casa di lei per circa un anno. Poi le cose erano cambiate, lui aveva lasciato casa dopo aver scoperto che la donna aveva un altro compagno. Il racconto della vittima ha, tuttavia, presentato diverse contraddizioni e scarsa attendibilità, come sostenuto anche dall'accusa, al contrario di quello dell'imputato. La difesa, inoltre, nel depositare della documentazione medica, ha dimostrato come per uno degli episodi contestati l'uomo non si trovasse con la sua ex, bensì in ospedale, ricoverato. Dunque impossibilitato a minacciarla, così come era stato raccontato in denuncia ai carabinieri. La Procura aveva ottenuto il processo per l'uomo, facendo sua la denuncia della donna. Il dibattimento non ha però prodotto alcun riscontro alla tesi della parte offesa, determinando invece l'assoluzione per l'imputato.