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Cronaca

Inchiesta Kamaraton a Camerota: il cerchio si allarga, nuovi avvisi per gli appalti truccati

Grazie alle indagini della Procura della Repubblica di Vallo con il sostituto procuratore Vincenzo Palumbo é scattato un nuovo avviso di garanzia per Antonietta Coraggio

Si allarga l’inchiesta Kamaraton che nel mese di maggio ha fatto scattare dodici misure cautelari a Camerota, tra cui gli ex sindaci Antonio Romano e Antonio Troccoli. Grazie alle indagini della Procura della Repubblica di Vallo con il sostituto procuratore Vincenzo Palumbo é scattato un nuovo avviso di garanzia per Antonietta Coraggio responsabile dell’ufficio tecnico di Camerota e vice sindaco di Vallo della Lucania, finita nell’inchiesta quale amministratrice della società partecipata La Marina de il Leon de Caprera.

L'avviso di conclusione delle indagini

Come riporta Infocilento, avviso di conclusione delle indagini anche per Valentina Marsicano e Palma Francesca Principe. La Coraggio raggiunta inizialmente dalla misure cautelare con l’interruzione dai pubblici uffici, ha ottenuto subito la revoca ed è tornata a lavoro. Con una gara indetta dal comune alla società partecipata Leon De Caprera è stata affidata nel 2015 la gestione dell’area portuale senza predisporre alcun contratto: in effetti, gli amministratori avrebbero omesso di richiedere il pagamento del corrispettivo previsto pari a quasi 900 mila euro per le annualità dal 2013 al 2016. Risulterebbero versati solo 48 mila euro nel 2013 e 10 mila euro nel 2016. Invece avrebbero ricevuto dalla Coraggio in qualità di amministratore della società partecipata diverse “utilità”. Dall’utilizzo della casse della società a proprio piacimento, all’ormeggio gratuito della propria barca per Antonio Troccoli, e per altri natanti indicati da Romano. Valentina Marsicano quale “materiale esecutore della dazione” insieme alla Coraggio si sarebbe appropriata di 2500 euro distraendo la somma a favore di Ciro Troccoli, figlio di Antonio ed ex assessore comunale finito agli arresti domiciliari. Intanto, a finire nell’indagine anche Franca Principe già presidente della stessa società partecipata. Anche durante la sua gestione la Procura avrebbe rilevato distrazione di fondi per prestazioni artistiche, pasti, pernottamenti, servizi promozionali attraverso una TV locale, e per l’acquisto di 15 chilogrammi di salsicce.


 

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