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Cronaca Roccapiemonte

"Sentenze comprate": arrestato giudice già sospeso

Arrestato il giudice Mario Pagano, originario di Roccapiemonte, in passato magistrato presso il Tribunale di Salerno. E' accusato di aver favorito imprenditori amici in alcune cause civili


Arrestato il giudice Mario Pagano, originario di Roccapiemonte, in passato magistrato presso il Tribunale di Salerno, ora in servizio a Reggio Calabria. Il giudice, fratello del primo cittadino di Roccapiemonte, è accusato di aver favorito imprenditori amici in alcune cause civili. La Procura della Repubblica di Napoli, con la quale hanno collaborato la Squadra Mobile di Napoli e il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, lo accusa di aver rimpinguato con le somme ricevute anche le casse sociali della Polisportiva Rocchese, società di calcio della quale era presidente onorario. Non solo denaro: il giudice avrebbe ricevuto anche elettrodomestici, cucine da destinare ad un agriturismo. Pagano era già finito sotto inchiesta nel 2016 con le accuse di associazione per delinquere e rivelazione del segreto d'ufficio

L'ordinanza

Al giudice ed un imprenditore dell'Agro è contestato il reato di corruzione. L'imprenditore, C.A.L., gli avrebbe corrisposto 65mila euro da destinare alla Rocchese, più un orologio del valore di 20mila euro. Corruzione contestata anche agli imprenditori D. F. R. e D.G.G., titolari di alcune case di cura. Avrebbero corrisposto a Pagano, in più occasioni, somme di denaro per un totale di 40mila euro, a beneficio della Rocchese. Nei guai anche L. R. per forniture gratuite di materiale sportivo a beneficio della Rocchese. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, contestata (tra gli altri) a Pagano, ad M.N. ed al consulente fiscale P.A.: finanziamento regionale di oltre 300mila euro a beneficio della società cooperativa per la realizzazione di un agriturismo a Roccapiemonte. Il finanziamento, secondo l'accusa, "è stato ottenuto mediante una serie artificiosa di operazioni fittizie, realizzate con l’apparente costituzione di capitale sociale e anche attraverso false fatture comprovanti l’acquisto di materiali ed attrezzature varie". Pagano ed il consulente fiscale P.A. sono accusati anche di falso in atto pubblico. Viene loro contestata la falsa denuncia di smarrimento di assegni apparentemente utilizzati per la costituzione del capitale sociale della cooperativa che avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione dell'agriturismo. Corruzione in atti giudiziari contestata a Pagano e al consulente fiscale, il quale in cambio dei favori assicurati dal giudice nella gestione di alcune cause avrebbe prestato gratuitamente la propria attività professionale, prendendo parte anche al giro di fatture false. Poi ci sono fatture false per circa 200mila euro, mancata esazione del credito per la fornitura di cucine e per la realizzazione dell'impianto di climatizzazione.

Il GIP ha disposto il sequestro di mezzo milione di euro nei confronti del giudice Mario Pagano. La somma corrisponde al totale delle erogazioni effettuate nel tempo dagli imprenditori corrotti.
 


 

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